Canti (Sole)/Ad una gentile giovinetta nel giorno delle sue nozze
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nel giorno delle sue nozze.
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AD UNA GENTILE GIOVINETTA
nel giorno delle sue nozze
Bellissima aspettata! Unica eletta
A tanta gioia, che non par mortale!
Cortese i voti d’una terra accetta,
Che preponi a la tua terra natale!
Ben venuta per sempre, o Giovinetta,5
In queste ricche spazïose sale,
Ove raggiante di novel fulgore
Tanto aspettò, per coronarti, Amore!
Ti ho vista in dubitante atto vezzoso,
Di questo albergo al limitar posata,10
Timidamente sogguardar lo sposo,
Dal lieto grido popolar turbata:
E sul cor giubilante e affettuoso
De la nuova tua madre abbandonata,
Piegar la fronte, ove salia gelosa15
«Del gaudio mista e del pudor la rosa.»
Sublime e ben misterïoso istante,
Che cento idee tumultuanti annida,
Quando una bella giovinetta amante
Ai tetti approda, ove l’Imen la guida!20
Un sereno avvenir quinci d’innante
Par che a la confidente alma sorrida,
E un nugol quindi inesplicato e grave
Il timido le vela occhio soave.
Ma, da le sue velate ombre fuggenti,25
Codesto istante pel tuo cor non era;
E il sogno de’ tuoi primi anni ridenti
Ancor più bello, che non fu, si avvera!
Questo spesso tuonar d’armi innocenti,
E gli archi, e i plausi d’una gente intera,30
E l’armonia che a le carole invita
Da l’avvenir non temeran mentita!
Oh questo amor, che nel suo dì festivo
Fra genti liete non oblia le meste,
E generoso il suo tesor votivo35
In pro’ di quattro sventurate investe,
Il nuzïale amor, che pure è rivo
De l’infinita carità celeste,
Tanta ha più speme d’avvenir clemente,
Quanto più tiene de la sua sorgente!40
Teco entrâr giovinezza e leggiadria,
Beltà, costanza, gentilezza e fede
In queste case, che l’amor ti apria,
Omaggio a le tue grazie, e non mercede!
Oh intorno il guardo, o Giovinetta, invia,45
Oh volgi intorno, o Giovinetta, il piede!
Vedi ove mai ti apparecchiò la sorte
La dolcezza di madre e di consorte!
Questo elegante e luminoso ostello
Muto languia fra le sue gemme e gli ori,50
Per dubbia speme di signor novello,
Che or certa splende da’ tuoi casti amori!
Tale un paese variato e bello
Gelido langue frai notturni orrori,
Ma come il sole, a cui somigli, appare,55
Splendono a festa le montagne e il mare.
Or venitele intorno, aure gentili,
Che dal fiume natio fresche spirate!
E voi, potenze invereconde e vili,
Lunge da questa benvenuta errate!60
Bellissima! Ripiglia i signorili
Spirti, e le grazie che con te son nate!
Agli applausi ti avvezza, ed al sonante
Vortice de la festa in questo istante!
Va, da la via ti posa, e del crescente65
Palpito arcano, onde ti balza il core:
Scuoti la polve dal tuo crin lucente,
Che fortunata lo velò brev’ore!
De la candida veste al piè fluente,
E del candido vel t’orni l’amore!70
Cingiti il crin di rose!... Indi t’avanza
De le mense reina e de la danza!