Canti (Leopardi-Moroncini)/XII. L'Infinito

XII. L'Infinito

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XI. Il primo amore XIII. La sera del dì di festa
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XII.


L’INFINITO.


     Sempre caro mi fu quest’ermo coIle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
5Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
10Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
15E il naufragar m’è dolce in questo mare.



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Nel pacco XIII dei mss. napolitani vi è, sotto il n. 22, un fascicolo di 5 foglietti di carta forte, rigata nella massa a righe brune, di tipo diverso da quella delle canzz. classiche del ‘24. Dotto fascicolo contiene 6 Idilli, che vi sono scritti nell’ordine seguente: 1° [La luna o] La Ricordanza. — 2° L’infinito. — 3° [Il sogno] Lo spavento notturno. — 4° La sera del giorno festivo. — 5° Il sogno. — 6° La vita solitaria. Tutto induce a ritenere che questo autogr., se non rappresenta proprio il primissimo getto degli Idilli, costituisce una delle più antiche redazioni di essi; e servì di base alla prima loro pubblicazione, la quale ebbe luogo (fatta eccezione per il Il Sogno che primo comparve da solo e anonimo nel Caffè di Petronio in Bologna il 13 agosto ’25) nel Nuovo Ricoglitore di Milano, in due puntate successive del dicembre ’25 e gennaio ’26.

Un altro autogr. degli Idilli è conservato nell’archivio del comune di Visso, cui fu venduto dal Viani insieme con altri autografi del L.; e in esso l’ordine di successione degli Idilli è il seguente: 1° L’infinito. — 2° La sera d. giorno festivo. — 3° La ricordanza [= Alla luna]. — 4° Il sogno. — 5° Lo spavento notturno[= Odi, Melisso]. — 6° La vita solitaria: vale a dire il medesimo che si vede nelle prime due stampe, del N. Ricogl. e di Bologna ’26; laddove in F e in N, pur conservandosi l’ordine medesimo, gl’Idilli risultano in numero di 5, per il fatto che Lo spavento notturno fu soppresso del tutto in F, e in N fu collocato tra i Frammenti al n. XXXV.

Lasciando qui da parte la questione se l’autog. vissano abbia servito alla stampa di B26 o non piuttosto a quella di Nr., il certo è: che il napolitano è l’autogr. più antico e più importante; che in esso vi furon fatte dall’A. correzioni e variazioni almeno in due tempi diversi ma non molto lontani l'uno dall'altro, e tutte anteriormente alla prima pubblicaz. nel N. Ricogl.; che da esso dovette l’A. cavare la copia di Visso; e da esso Paolina dovette con ogni probabilità (se pure non si voglia pensare ad un'altra copia autografa andata perduta) cavare la copia di alcuni idilli conservata tra Miscellanee manoscritte nell'archivio domestico, quando però l'A. vi aveva fatto solo una prima parte delle sue correzioni, e che assendo detta copia non sempre esattissima e fedelissima, non ha, nè può avere nessuna importanza di fronte ad An.

Quanto a L’infinito in particolare, che fu composto nel 1819, l'autogr. napolit., contenuto per intero nella p. 2 del quadernetto, ha solo tre correzioni d'una certa importanza, fatte con carattere più grosso di quello del testo, e certamente posteriori.


SIGLE: An = autogr. napolitano.
              Av =       »       vissano.
              Nr = Nuovo Ricoglitore di Milano.
              B26 = VERSI del c. G. L., Bologna, 1826.
              F = CANTI, ediz. di Firenze, 1831.
              N =     »          »          Napoli, 1835.
              Nc = esempl. corretto a penna della Starita.

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Idillio | L’Infinito An
L’Infinito | Idillio I AvB26
L’Infinito | Idillio I. Nr
XI. | L’Infinito. F.
XII. | L’infinito. N.

3 . De[l celeste confine]
l’ultimo orizzonte An
4. [un Infinito]
interminato An
interminati N
5. Spazio An
Spazi N
7. lo [mi] nel An



3. De l'An        7. fingo. An
Dell'N            fingo; B26
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9. [fra]

tra An

13. [fra] questa

tra      An

14. [Immensitade Il mio] pensier [s'annega.]

Infinità l’annega il      mio[;]: An

[Immensità]

Infinità Av


11. comparando[.], [E]      13. e L'An      15. E l'An
                                  e An         e il N         E il N