Candido/Parte I/Capitolo XXIII

Parte I - Capitolo XXIII

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Voltaire - Candido
Traduzione di anonimo (1882)
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CAPITOLO XXIII.

Candido e Martino arrivano sulle coste d'Inghilterra e ciò che vi vedono.

– Ah Pangloss! Pangloss! ah Martino! Martino! ah mia cara Cunegonda! che mondo è questo? dice Candido sul vascello olandese. — Qualche cosa di ben pazzo e di ben abominevole, diceva Martino. — Voi conoscerete forse l’Inghilterra; vi sono là dei pazzi come in Francia? — Là v’è un’altra specie di pazzia, dice Martino: voi sapete che queste due nazioni sono in guerra per alcune staja di terreno nevoso verso il Canadà, e ch’essi spendono per questa bella guerra molto più di quanto vale tutto il Canadà1; il dirvi precisamente se vi sian più pazzi in un paese, o nell’altro, la mia debole cognizione non mel permette: solamente so che in generale le genti che stiamo per vedere sono molto barbare.

Discorrendo così approdarono a Portsmouth; una moltitudine di popolo cuopriva la riva e attentamente osservava un omaccione che stava ginocchioni cogli occhi bendati sul cassero d’una nave da guerra; quattro soldati impostati dirimpetto a lui gli tirarono ciascuno una fucilata a tre palle nel cranio con la maggior placidezza del mondo, e tutta l’assemblea se ne ritornò estremamente soddisfatta. — Che cosa è questa? dice Candido: qual demonio mai esercita per tutto il suo impero? chi era quell’omaccione che han ammazzato in cerimonia?

E gli si risponde: Questo è un ammiraglio2. — E perchè ammazzare quest’ammiraglio? — Perchè, gli vien detto, non ha fatto ammazzare della gente abbastanza: ei diede una battaglia navale a un ammiraglio francese3, e si è saputo che egli non era abbastanza vicino al nemico. — Ma l’ammiraglio francese, dice Candido, era egli egualmente lontano dall’altro? — Senza dubbio, gli si replica, ma in questo paese è bene ammazzare di tempo in tempo un ammiraglio per incoraggiare gli altri.

Candido restò sì stordito e sì commosso da ciò che vedeva e da ciò che udiva, che non volle neppure metter piede a terra, ma pattuì col padrone olandese (non cre[p. 56 modifica]dendolo un ladro come quello di Surinam) per farsi condurre senza dilazione a Venezia.

Il padrone olandese fu lesto in termine di due giorni; si costeggiò la Francia, si passò alle viste di Lisbona e Candido ivi raccapricciò: s’entrò nello stretto, indi nel Mediterraneo e infine si approdò a Venezia. — Sia lodato Iddio, disse Candido abbracciando Martino, qui rivedrò la bella Cunegonda; io conto su Cacambo come su me stesso. Tutto è bene, tutto va bene, tutto va alla meglio che sia possibile.

Note

  1. Le finanze francesi erano (1759) nella più triste condizione.
  2. L’ammiraglio Byng. Voltaire non lo conosceva neppure, ma fece molti sforzi per salvarlo, perchè non abborriva meno le atrocità politiche delle clericali, e sapeva che Byng era una vittima che i ministri inglesi sacrificavano all’ambizione di conservare il loro posto.
  3. Vicino alla Minorca: l’ammiraglio francese era La Galisonnière.