Candido/Parte I/Capitolo II

Parte I - Capitolo II

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Voltaire - Candido
Traduzione di anonimo (1882)
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CAPITOLO II.

Quel che divenne Candido fra i Bulgari.

Scacciato Candido dal paradiso terrestre, vagò lungo tempo senza saper dove, piangendo, alzando gli occhi al cielo, e spesso rivolgendogli al bellissimo fra’ castelli che racchiudeva la bellissima delle baronessine. Si coricò senza cenare in mezzo a’ campi fra due solchi, e la neve fioccava. Candido intirizzito dal freddo si strascinò il giorno dopo verso la città vicina che chiamavasi Waldberghoff-trarbk-dikdorff, senza un quattrino, morto di fame, e di stanchezza; si fermò pien di tristezza alla porta di un’osteria. Due uomini vestiti di turchino l’osservarono:

— Camerata, disse un di loro, ecco un giovanotto ben fatto, della statura che si vuole.

S’avanzarono verso Candido, e con tutta civiltà il pregarono a pranzar seco loro.

– Mi fan troppo onore, signori, disse lor Candido con una modestia che incantava, ma io non ho da pagar lo scotto.

— Eh signore, replicogli un di quegli, le persone della sua figura e del suo merito non pagan mai nulla; non è ella cinque piedi e cinque pollici d’altezza?

— Sì, signori, diss’egli, con una bella riverenza, questa è la mia statura.

— Ah signore, si metta a tavola: non solo noi la farem franco di spesa, ma non soffrirem mai che un par suo manchi di danaro. Gli uomini son fatti per soccorrersi scambievolmente l’un l’altro.

— Me l’ha sempre detto il signor Pangloss, riprese Candido; han ragione, ed io vedo chiaramente che tutto è per lo meglio.

Lo pregano di accettare qualche danaro, ei lo prende, e vuol farne l’obbligo; non se ne vuol saper nulla, e si mettono a tavola.

– Non amate voi teneramente?...

– Tenerissimamente io amo, diss’egli, la signora Cunegonda.

— Eh no, replicò un di loro, si chiede se voi amate teneramente il re de’ Bulgari.

— Niente affatto, diss’egli, perchè non l’ho mai veduto.

– Come? questo e il più amabile di tutti i re, e s’ha da bere alla sua salute.

— Oh volentierissimo, signori miei; e beve.

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— Tanto basta, gli dicono, eccovi l’appoggio, il sostegno, il difensore, e l’eroe dei Bulgari; ecco fatta la vostra fortuna, ecco stabilita la vostra gloria.

Immediatamente gli si mettono i ferri ai piedi, e lo si conduce al reggimento1.

Si fa voltare a dritta e a sinistra, levar la bacchetta, rimetter la bacchetta, impostarsi tirare, raddoppiar le file, e gli si regalano trenta bastonate; il giorno dopo fa un po’ meno male l’esercizio, e non ne riceve che venti: l’altro giorno non ne ha che dieci, ed è da’ suoi camerati riguardato come un prodigio.

Candido stupefatto non sapeva raccapezzare ancor bene, come egli fosse un eroe: s’avvisò in una bella giornata di primavera d’andarsene a passeggiare, marciando di fronte, piè innanzi piè, credendo essere un privilegio della specie umana, come della specie animale, il servirsi delle sue gambe a sua voglia. Non aveva fatto due leghe, che eccoti quattro eroi di sei piedi lo raggiungono, lo legano, e lo conducono in una prigione. Gli si domanda giuridicamente se avea più gusto di passare trentasei volte per le bacchette da tutto il reggimento, o di ricever tutt’a un tratto dodici palle di piombo nel cervello. Aveva un bel dire che le volontà son libere, ch’ei non voleva né l’uno né l’altro; bisognò risolversi a scegliere. In virtù di quel dono di Dio che chiamasi libertà, egli si determinò a passare trentasei volte per le bacchette, e se ne prese due spasseggiate. Il reggimento era composto di duemila uomini e questo gli compose sul fil delle rene quattromila frustate, che dalla nuca del collo per infino al bel di Roma gli scopersero i muscoli e i nervi. S’era per procedere alla terza carriera, quando Candido non ne potendo più, domandò in grazia che volessero aver la bontà di moschettarlo. Egli ottenne questo favore; gli si bendano gli occhi, lo si fa mettere ginocchioni; il re de’ Bulgari passa in quel momento, s’informa del delitto del paziente; e come questo re aveva grand’ingegno2, comprese subito da ciò che intese da Candido, esser egli un giovine metafisico, molto ignorante delle cose di questo mondo, e accordogli la grazia con un tratto di clemenza che sarà celebrato da tutti i giornali, e da tutti i secoli. Un bravo chirurgo guarì Candido cogli emollienti insegnati da Dioscoride in tre settimane. Aveva egli rimessa un po’ di pelle, e poteva marciare, quando il re de’ Bulgari diè battaglia al re degli Abari.

  1. Era questo il sistema ordinario col quale si rifornivano di reclute gli eserciti.
  2. Voltaire nel re dei Bulgari alludeva a Federico II di Prussia.