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10 | candido o l’ottimismo |
— Tanto basta, gli dicono, eccovi l’appoggio, il sostegno, il difensore, e l’eroe dei Bulgari; ecco fatta la vostra fortuna, ecco stabilita la vostra gloria.
Immediatamente gli si mettono i ferri ai piedi, e lo si conduce al reggimento1.
Si fa voltare a dritta e a sinistra, levar la bacchetta, rimetter la bacchetta, impostarsi tirare, raddoppiar le file, e gli si regalano trenta bastonate; il giorno dopo fa un po’ meno male l’esercizio, e non ne riceve che venti: l’altro giorno non ne ha che dieci, ed è da’ suoi camerati riguardato come un prodigio.
Candido stupefatto non sapeva raccapezzare ancor bene, come egli fosse un eroe: s’avvisò in una bella giornata di primavera d’andarsene a passeggiare, marciando di fronte, piè innanzi piè, credendo essere un privilegio della specie umana, come della specie animale, il servirsi delle sue gambe a sua voglia. Non aveva fatto due leghe, che eccoti quattro eroi di sei piedi lo raggiungono, lo legano, e lo conducono in una prigione. Gli si domanda giuridicamente se avea più gusto di passare trentasei volte per le bacchette da tutto il reggimento, o di ricever tutt’a un tratto dodici palle di piombo nel cervello. Aveva un bel dire che le volontà son libere, ch’ei non voleva né l’uno né l’altro; bisognò risolversi a scegliere. In virtù di quel dono di Dio che chiamasi libertà, egli si determinò a passare trentasei volte per le bacchette, e se ne prese due spasseggiate. Il reggimento era composto di duemila uomini e questo gli compose sul fil delle rene quattromila frustate, che dalla nuca del collo per infino al bel di Roma gli scopersero i muscoli e i nervi. S’era per procedere alla terza carriera, quando Candido non ne potendo più, domandò in grazia che volessero aver la bontà di moschettarlo. Egli ottenne questo favore; gli si bendano gli occhi, lo si fa mettere ginocchioni; il re de’ Bulgari passa in quel momento, s’informa del delitto del paziente; e come questo re aveva grand’ingegno2, comprese subito da ciò che intese da Candido, esser egli un giovine metafisico, molto ignorante delle cose di questo mondo, e accordogli la grazia con un tratto di clemenza che sarà celebrato da tutti i giornali, e da tutti i secoli. Un bravo chirurgo guarì Candido cogli emollienti insegnati da Dioscoride in tre settimane. Aveva egli rimessa un po’ di pelle, e poteva marciare, quando il re de’ Bulgari diè battaglia al re degli Abari.