Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/VII
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VII. Chi non crederrà assai agevolmente
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VII.
Chi non crederrà assai agevolmente,
S’al canto d’Arion venne il delphino
Faccendo sé al suo legno vicino,
Al suo comando presto et ubidiente,
Che, solcando costei il mar sovente5
In breve barca, nel tempo più fino,
Alla voce del suo canto divino
Molti ne venghin desiosamente?
Et quas’ a cciò da Neptunno mandati
Circondan quella, e ogni cosa sinestra10
Cacciando indrieto, et onde et tempestate.
O orecchi felici, o cuor beati,
A’ quali è la fortuna tanto destra,
Che d’ascoltarla facti degni siate!