Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/LXXIII
Questo testo è stato riletto e controllato. |
LXXIII. O miseri occhi miei più ch’altra cosa
◄ | Rime - LXXII | Rime - LXXIV | ► |
LXXIII.
O miseri occhi miei più ch’altra cosa,
Piangete omai, piangete, et non restate1:
Voi di colei le luci dispietate
Menasti pria nell’anima angosciosa,
Ch’ora dispreza; voi nell’amorosa5
Pregion legaste la mia libertate2;
Voi col mirarla più raccendavate
Il cor dolente, ch’or non truova posa.
Dunque piangete, et la nemica vista
Di voi spingete col pianger più forte,10
Sì ch’altro amor non possa più tradirvi.
Questo desia et vuol l’anima trista,
Perciò che cose grave più che morte
L’ordisti3 già incontro nel seguirvi.