Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/LXX
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LXX.
Amor, dolce signore,
Che ài il nostro core
In tua balia, per dio, fanne contente.
Tu se’ nostro signor caro e verace,
E noi così volemo;75
Tu se’ colui che nne puo’ render pace
Nel gran disio ch’avemo:
Però quanto potemo
Prieghian tua signoria
Che ’n ver di noi si porti umilemente.80
Noi siam qui giovinette, e tu ’l ti sai,
Che poca di grevezza,
Che noi sentiam, ci par sentire assai;
Però la tua grandezza
A chiunque la sprezza,85
Signor, falla sentire,
Ch’a noi non cal, che siam tue veramente.
Fa sentire a coloro il tuo valore,
Che si fanno chiamare
Inamorati sanza farti honore:90
Ché, se ttu fai provare
Lor quanto tu puoi fare,
Saranno inamorati,
E noi ti loderem più degnamente.
Noi ardiam tutte per la tua virtute95
Nel tuo cocente foco.
Per dio, mercé; de’ donaci salute
Anzi che mutiam loco,
Ché già a poco a poco
Per te ci consumiamo,100
Se tu non ci socorri tostamente.
Fa, signor nostro, gli animi pietosi
Degli nostri amadori;
Raffrena alquanto i lor atti orgogliosi
Con più aspri dolori,105
Che non ànno ne’ cori,
Sì che la nostra pena
E’ provi come noi chi non la sente.
Entra en gli orecchi qui, ballata, avanti
Ad Amor nostro siri1,110
E, come tu pietosamente canti
I nostri aspri martiri,
Fa che pregando il giri
A darci tosto gioia,
Prima ched ei n’uccida crudelmente.115
Amor, dolce signore etc.
Note
- ↑ «Sire.»