Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/CXIII
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CXIII. Fassi davanti a nnoi il sommo bene
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CXIII.
Fassi davanti a nnoi il sommo bene
Col gremb’aperto et pien de’ suoi thesori,
Et, acciò che ciascun se n’innamori,
A monstrar quali e’ son sovente viene;
Et di signore amico ne diviene,5
S’aprir vogliangli i nostri freddi cuori,
Et spira quinci et quindi e sancti ardori
A rafrenar le colpe et tor le pene.
Et noi, protervi ritrosi et selvaggi,
Ci ritraiam indrieto, et al fallace10
Ben temporale obstinati crediamo:
Dal qual menati per falsi viaggi,
Perdian, miseri noi, l’eterna pace,
Et nel foco perpetuo caggiamo1.
Note
- ↑ ‘Iddio è largo a noi di tutte le grazie, spesso c’invita, e noi le rifiutiamo e meritiamo l’inferno’ (Zingarelli).