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148 | Giovanni Boccacci |
Onde nel verno muore, o ch’ei mendica;
Et spesse volte senza lenza pesca1.
CXIII.
Fassi davanti a nnoi il sommo bene
Col gremb’aperto et pien de’ suoi thesori,
Et, acciò che ciascun se n’innamori,
A monstrar quali e’ son sovente viene;
Et di signore amico ne diviene,5
S’aprir vogliangli i nostri freddi cuori,
Et spira quinci et quindi e sancti ardori
A rafrenar le colpe et tor le pene.
Et noi, protervi ritrosi et selvaggi,
Ci ritraiam indrieto, et al fallace10
Ben temporale obstinati crediamo:
Dal qual menati per falsi viaggi,
Perdian, miseri noi, l’eterna pace,
Et nel foco perpetuo caggiamo2.
CXIV.
Volgiti, spirto affaticato, omai;
Volgiti, et vedi dove sei transcorso,
Del desio folle seguitando ’l corso,
Et col pié nella fossa ti vedrai.