Bramante poeta/XVII
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XVII. *
Quelle mie calze che già vostre furo
Pria ch'a Pavia dicessimo valete,
Tosto convertiranno in una rete
4S'i non provvedo a lor danno futuro.
Immaginate un fico ben maturo
E tutta la lor forma intenderete,
E gli occhi delle stringhe agguaglierete
8A una merlata rota1 intorno a un muro.
A chi volesse dir de le calcagna,
De varchi, e de' pedugi e de genocchi
11Converrìa di scrittura una campagna.
E le costure en piene di pedocchi
E pajono un vestito di Lamagna,
14O ver del Duomo le finestre o gli occhi.
Vuoi che me le ritocchi?
Elle han più buchi che non ha un cribello
17E peggio è ancor ch'io ho voto il borsello.
So che tu intendi quello
Che dir vorria, senza fartel più chiaro,
20Pur tel dirò: ne vorrei un altro paro.
Note
- ↑ Rotta.