Bergamo e sue valli, Brescia e sue valli, Lago d'Iseo, Valcamonica/IV
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CAPITOLO IV.
VALLE IMAGNA
La strada carrozzabile, lasciato Bergamo, passa per Valtesse e separandosi da quella di Val Brembana alla vecchia chiesetta presso Almè, scende al bel porto d’Almenno, sul quale passato il Brembo, sale a
11 km. Almenno S. Salvatore (325 m.), situato in splendida posizione e capoluogo di mandamento.
Nella sua parrocchiale conservansi: una statua in legno del Fantoni; una Madonna del Guercino; una Trasfigurazione del Cavagna ed altri buoni dipinti.
Passeggiate ed escursioni:
1. ai ponti di Sedrina, per un bel sentiero che costeggia la riva destra del Brembo e passa da Clenesso (v. cap. II-1).
2. a San Tomè, a meno di 2 km. dal ponte sulla riva destra del Brembo. È un bellissimo tempietto rotondo, con galleria superiore all’interno; è uno dei rari monumenti architettonici del VI secolo.
3. alla Madonna del Castello, costruzione del X secolo, con una bella cripta e un pulpito in pietra adorno di sculture di particolare interesse archeologico.
4. a San Giorgio, tempietto che trovasi a poca distanza fra i campi e ricoperto di dipinti di un certo Giovanni da Lemine (Almenno), dell’epoca del primo risorgimento dell’arte.
5. al monte Albenza (1432 m.). Una buona mulattiera, ombreggiata da castani, conduce alla chiesetta di S. Bernardo (1 ora; 854 m.). Di là attraverso a prati ed indi per un ripido sentiero in 1 ora si raggiunge la cresta che si segue. Lasciando a sinistra il paesello di Valcava, che trovasi circa 80 metri più in basso, si tocca il monte Tesoro (1432 m.; 2 ore), che è la vetta più alta. Si continua verso N.-O. e dopo 40 min. si arriva ai passo del Pertusio. — La discesa si può fare:
a) a Calolzio, sulla ferrovia per Lecco, passando per Valcava (1250 m.), per il colle di Sogno (954 m.) e Carenno (635 m.), in 3 ore. La via è segnata di rosso. — b) a Costa (1000 m.), in vall’Imagna, per un sentiero che vi arriva da Valcava, dopo avere superato lo spartiacque. A questo paese si arriva anche per il sentiero della Forcella Alta, (1310 m.) che gira a N. del monte Tesoro. Da Costa si scende a Valsecca, o a Sant’Omobono (v. più avanti).
Dopo Almenno, la strada penetra nella valle, costeggia la riva sinistra del torrente e passa ai piedi dei paesi di Strozza (378 m.) e Capizzone (454 m.).
La strada passa sulla riva sinistra.
19 km. Ponte Giurino (360 m.), ove havvi una fonte minerale solforosa, poco conosciuta e che potrebbe essere molto frequentata se vi fossero degli alberghi muniti dell’odierno confort, ormai indispensabile alle stazioni climatiche ed idroterapiche.
Da Ponte Giurino a Gerosa e Brembilla in val Brembilla. — Si prende la mulattiera, che sale a Berbenno, passa rasente alle cascine Barizzoli, Carpano, Passera sotto e sopra ed in 2 ore circa, conduce comodamente a Berbenno (m. 675), comune composto di varie frazioni sparse qua e là per quell’altipiano.
Da Berbenno, due vie si possono fare per andare a Gerosa passando per Blello; l’una dalla cima del colle che sta a sinistra e partendo dalla cappella di S. Pietro segue sempre il colmo del colle: l’altra più bassa, a mezza costa, parte della Chiesina accanto al roccolo, e raggiunge ugualmente Blello. La prima è troppo soleggiata; la seconda, più fresca, ma allunga alquanto nel seguire le sinuosità del colle.
Blello (m. 952) è un Comune composto di tre contrade, posti alla distanza di una mezz’ora l’uno dall’altro e formanti un triangolo, nel cui centro, sopra un dosso, sta la Chiesa.
Da Blello in 1 ora, prendendo a N. si giunge a Gerosa (760 m.), ottimo punto di partenza per salire alla Torre di Pralongone (1563 m.), e continuando verso l’E. a Brembilla (418 m.), in Val Brembilla (v. cap. V).
Continuando sulla strada carrozzabile, vedesi sulla sponda opposta Cepino (450 m.), di dove un sentiero in 40 minuti conduce alla Madonna della Cunabusa (660 m.).
22 km. Capignoli (409 m.), ove la strada si divide in tre rami tutti carreggiabili.
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Il ramo che si stacca ad E. sale lungo il corso dell’Imagna.
28 km. Locatello (589 m.; 1400 ab.), che possiede una delle più antiche chiese della valle e dedicata nel 1561 alla B. V. Assunta. Possiede un’ancona del Previtali.
28 km. Fuipiano (1001 m.; 450 ab.), di dove si dipartono le mulattiere che, per la costa del Pallio, conducono a Morterone.
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Il ramo che continua verso O. conduce a
28 km. Sant’Omobono (450 m.), che fa parte del Comune di Mazzoleni.
Sant’Omobono possiede una sorgente d’acqua minerale fredda-sodica-solforosa, assai rinomata per la sua efficacia curativa nelle malattie della pelle ed anche nelle affezioni catarrali, ingorghi di fegato ed altre malattie consimili.
Quest’acqua solforosa si usa per bibita e bagni ed infatti vi sono due stabilimenti, l’uno per la bibita e l’altro per i bagni e le doccie.
A Sant’Omobono trovansi pure alberghi muniti di ogni desiderabile conforto.
Da Sant’Omobono al Passo del Pertusio (1186 m.).
Da Sant’Omobono, due vie si possono tenere, o salendo a Costa Imagna (1000 m.), salita che, oltre ad essere faticosa, dilunga conducendo indietro un buon tratto: o, meglio, sia per la carrozzabile, sia per un buon sentiero, portandosi a Valsecca, da dove, tenendo sempre a sinistra, pure un buon sentiero, che incontra quello proveniente da Costa Imagna, in circa 2 ore, conduce al Pertusio, che va a diventare una stazione climatica, grazie anche alla buona fonte magnesiaca che vi si trova. Dal passo del Pertusio al passo la Passata e passo del Fo (vedi più avanti da Valsecca).
La carrozzabile prosegue fino a
27 km. Valsecca (641 m.; 700 ab.). Nella chiesa del 1500 dedicata a S. Marco conservansi due quadri: Gesù in Croce coi Santi Carlo e Francesco e l’Adorazione dei Magi di Palma il Vecchio.
Poco al di sopra di questo paese merita di essere visitata l’interessante e copiosa fonte intermittente, dove la comparsa dell’acqua, che avviene ad intervalli variabili, secondo la stagione, è preceduta da forte rombo sotterraneo dovuto all’aria espulsa.
Escursioni:
a Vercurago, Calolzio e Lecco per il passo la Passata (1238 m.) e Passo del Fo (1295 m.). Un discreto sentiero conduce in 2 ore circa al passo la Passata che s’apre alla sommità di val d’Erve e che si può anche raggiungere in 1 ora dal passo del Pertusio seguendo un sentiero da carbonai lungo il versante O. del Monte Locone.
Da la Passata si scende rapidamente al torrente Galavesa e per ripido sentiero, passando alle baite di Praleger (753 m.), si arriva al villaggio d’Erve (1 ora; 568 m.), che possiede una bella chiesa del VII secolo. A pochi minuti il Tinello, bella cascata di circa 70 metri d’altezza.
Da Erve, seguendo il dosso sulla destra del torrente, per Saina ed il Santuario di S. Gerolamo, in 1 ora 30 si arriva a Vercurago, stazione della linea Bergamo-Lecco.
Seguendo invece l’altra, segnata con circoli rossi, si sale dolcemente sino alla Cappella del Corno (598 m.), si costeggia un orrido in fondo al quale rumoreggia la Galavesa e per Rossino (390 m.), si va a Calolzio.
Volendo invece scendere a Lecco, si prende a la Passata, il sentiero che, rasentando le rupi occidentali del Resegone, piega a N.-O. ed in 30 min. si arriva al passo del Fo, che mette nella valle del torrente Bione.
Di là un facile sentiero conduce in 1 ora 30 alla capanna Stoppani (820 m.), donde in 1 ora, passando per Acquate si arriva a Lecco.
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Il terzo ramo, che sta in mezzo ai due già descritti, conduce a
26 km. Rotafuori (691 m.; 1100 ab.), patria del celebre architetto Quarenghi.
28 km. Rotadentro (665 m.; 400 ab.).
Presso Rotafuori, merita d’essere visitata
la Grotta del Daina, vasta caverna non interamente esplorata e convertita in parte in cantina. Splendide le sue numerosissime e belle stalattiti e stalagmiti quasi cilindriche.
la Tomba dei Polacchi, altra caverna spaziosissima e nella quale si può penetrare per 150 metri circa.
Da Rotafuori parte altresì la più comoda via per l’ascensione
al monte Resegone, 1876 m. — Dal Belvedere di Rotafuori una buona mulattiera conduce a Brumano, (3 km.; 5 ore; 913 m.) donde un sentiero, procedente verso N.-O., ora per cresta, ora sul versante orientale, conduce in 3 ore alla vetta. Il panorama è dei più grandiosi ed è estesissimo specialmente sulla pianura lombarda.
Dalla vetta si può discendere a Lecco passando per Morterone e Ballabio in 6 ore 30 o per la baita del Daina a la capanna Stoppani in 5 ore 30.