Ben può Apennin l'alpestro dorso opporme
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Durante Duranti
II1
Ben può Apennin l’alpestro dorso opporme,
E i freddi ghiacci: onde sua fronte indura,
E far spesso che il piè per mal sicura
Strada erri, e tarde segua e incerte l’orme:
5Ma non potrà con la sua asprezza torme
Ch’Arno io non veggia, e le tue chiare mura,
Fiorenza, e i toschi campi, ove Natura
Mostra sua possa in sì leggiadre forme.
Che se il varco contende, e il piè ritarda
10Quest’ardua rupe, al mio desir non toglie,
Che di tanto tesor vieppiù non arda.
Certo quì l’Alpe pose erta e selvaggia
Natura, acciò di te più ognun s’invoglie,
O terren sacro, e in riverenza t’aggia.
Note
- ↑ Nel sormontar gli Apennini, viaggio facendo in Toscana.