Azioni egregie operate in guerra/1658
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1658.
Dopo aver sottomesse quell’Isole colle Città principali d’esse, e coll’esterminio delle milizie, che vollero opporsi a’ di lui avanzamenti, giunse l’esercito Svezzese ad accamparsi ne’ borghi di Copenhagen. Il Re Federico, la Corte, e il popolo tutto, costernati, e sbalorditi dall’inaspettato assalimento, non seppero trovare altro ripiego per salvarsi, se non di accordare la sottoscrizione d’una pace perniciosissima colla cessione di parecchie provincie al vincitore. Il trattato fu conchiuso nella Città di Roscheld. Dopo di che i due Re si abboccarono, per ´ tanto meglio stabilirla. Ma quando si credeva, che sortisse un pieno effetto, si vide rotta più che mai; E il Re Federico fu assediato nuovamente nella sua Reggia da Carlo Gustavo. Le strane disgrazie, accadute al Monarca Danese, mossero a commiserazione i Potentati vicini. Gli Ollandesi approntarono celeremente una flotta Navale, e consegnatala al Viven, e al Celebre Adriano Ruiter gli ordinarono di recare sovvenimento all’angustiata Città. V’avevano il loro interesse per il grosso commercio, che tenevano nel Baltico. Il Ruiter, affrontati i Navigli Svezzesi nello stretto del Sund, ne affondò sei, e costretti gli altri alla fuga sotto gli occhi di Carlo Gustavo, si aperse quel mare, per cui introdusse due mila Soldati, vettovaglia, e munizioni da guerra in quella Capitale.
Anche l’Elettore di Brandeburg, che fin allora era stato sospeso nel partito, a cui appigliarsi, aderì alle proposte del General Montecuccoli, e conchiuse la confederazione con Leopoldo per il sovvenimento del Re Danese. Dodici mila uomini somministrerebbe questi, e sei mila ve ne aggiungesse l’Elettore.
Ultimato l’affare, il Montecuccoli, premuroso di soccorrere prontamente l’afflitto Re Danese, ritornò con fretta in Polonia, accolto dal Re, e da’ Palatini con somme congratulazioni per l’Alleanza felicemente rassodata. Divise le truppe Austriache, ne consegnò una parte al General Susa, acciocchè, unito a’ Polacchi, operasse in quel Regno. Egli poi col grosso dell’armata s’incamminò nell’Alemagna, ov’era atteso dall’Elettore di Brandeburg. Si dichiarò, che ubbidirebbe a S. Altezza Elettorale in ogni affare, concernente il pubblico bene, e attenderebbe i di lui ordini. Con questa sommissione stabilì la concordia e la buona intelligenza con quel Principe. L’unione seguì a’ primi di Settembre. Otto mila erano i Cesarei, otto mila i Brandeburghesi, e tre mila i Polacchi. Per il Mechelburg entrarono nella Olsazia colla mira di liberare premurosamente dall’eccidio il Re di Danimarca. Gottorp cadde nelle mani degl’Imperiali. Il Montecuccoli sulla metà di Decembre assalì l’Isola fertilissima d’Alsen, guardata da grosso presidio ostile. Il Comandante Ascenberg s’oppose gagliardamente alla discesa su quella sponda, munita da lui di trincee. Il Montecuccoli osservò, che la riva dell’Olsazia dal canto suo era più eminente, laddove la sponda dell’Isola opposta era più bassa. Sull’altura del proprio lido collocò quantità d’artiglierie, che scagliando palle, flagellavano i nemici, i quali non potendo più sostenersi, dovettero cedere il luogo, e ritirarsi in Sondenburg. Il primo ad entrare nell’Isola fu il Conte Strozzi alla testa d’un battaglione. Indi altra Fanteria, dietro alla quale passò il Montecuccoli, che quella notte medesima fece circondare Sondenburg. Aperti gli approcci, giunsero vascelli di Svezia con soccorso di gente, che uscita fuori, fu ben presto costretta dagli assedianti a rientrarvi. E però l’Ascemberg stimò meglio ritirarsi fuori, ed imbarcare le soldatesche. Dovette però lasciare molti infermi, il bagaglio, e tre mila Cavalli, non potuti caricare su’ legni. A peggiori condizioni fu costretto d’arrendersi il Governatore di Nortburg, il di cui presidio s’arrollò quasi tutto sotto le insegne Austriache. Anche da Golding fu cacciata la Guarnigione nemica. Ricuperata tutta l’Olsazia, e gran parte della Jutlandia, le truppe Alleate si collocarono a’ quartieri sino al crescere de’ foraggi dell’anno