Aridosia/Atto secondo/Scena sesta

Atto secondo
Scena sesta

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Atto secondo - Scena quinta Atto terzo

Monaca alla ruota, Erminio, suor Marietta

Monaca
Ave Maria.
Erminio
Io vorrei che voi mi chiamaste la Fiammetta.
Monaca
Ell’è malata grave, e non vuole che nessun la visiti: non so se io mi gli potrò fare l’ambasciata.
Erminio
Fategline in ogni modo, e se non può venire, dite che mandi la maestra.
Monaca
Orsù, io vo.
Erminio
Egli è ben vero quel che si dice, che chi un paio di guanti logora intorno a queste grate, ce ne logora anche sei dozzine; quante volte ho io annoverati questi ferri, e considerati quali si dimenino, quali sieno impiombati, e quai no, e so in qual vano si può metter la mano a chius’occhi.
Marietta
Chi m’ha fatto chiamare? o Erminio, che c’è?
Erminio
Male, suor Marietta mia, poi che la Fiammetta ha male.
Marietta
Ell’ha avuto sì gran dispiacere di non ti poter venire a parlare, che non lo poteva aver maggiore, e non è venuta, perchè le monache non le vedano il corpo grosso; non già che le doglie la stringan tanto, ch’ella non fosse potuta venire.
Erminio
Che, ha doglie, eh?
Marietta
Oh ella potrebbe ad ogni ora fare il bambino.
Erminio
Meschino a me.
Marietta
La poverina si affligge tanto, che io non penso mai, ch’ella lo conduca a bene, e hammi detto che io ti dica da sua parte, che tu vada a trovare madonna Costanza sua zia, e che le faccia scrivere una lettera alla priora, per la quale la ricerchi, che dia licenza alla Fiammetta di farsi portar a medicare a casa sua.
Erminio
Oh! la priora non lo farà.
Marietta
Eh, sopra la fede d’una donna dabbene sua zia, e in un caso com’è questo, sì bene, perchè pel monasterio si crede, ch’ella stia per morire: s’ella fosse monaca non direi io così, ma alle non velate qualche volta si è concesso.
Erminio
Il tentar non nuoce.
Marietta
Fallo, in ogni modo: fallo, figliuol mio: e levaci così fatta pena dal cuore.
Erminio
Io la vorrei poter levar col proprio sangue, perchè io la leverei a voi e a me ad un tratto.
Marietta
Quanto più presto fai quest’opera, Erminio mio, tanto è meglio.
Erminio
Io andrò adesso, se vi pare.
Marietta
Va, che la paura mia è ch’ella non partorisca stasera.
Erminio
Dio ci aiuti.
Marietta
Oh, tu l’hai detto. Chi ha fede in lui non può far male.
Erminio
Io vo a far questa faccenda.
Marietta
Sì; ma non dir alla sua zia ch’ella sia gravida.
Erminio
Oh, voi dite le gran cose! s’ell’ha a andare a casa sua, non s’ha ella a vedere?
Marietta
Oh tu di’ il vero, io non aveva pensato a cotesto; ma come farem noi?
Erminio
Bisogna dirgliene.
Marietta
Fa tu, digliene in modo onesto.
Erminio
Lassate fare a me; volete altro?
Marietta
Ascolta; chi manderai tu che la porti?
Erminio
Oh voi pensate troppo in là: bisogna prima aver la licenza.
Marietta
Ella s’avrà.
Erminio
Dio il voglia. Raccomandatemi alla Fiammetta, e ditele che non pianga, e non s’affligga, poichè il piangere e lo affliggersi altro non fa che farle male, e tenetela confortata, che noi troveremo ben qualche modo, che si consoli.
Marietta
Così farò; ella mi disse bene che io te la raccomandassi tanto tanto.
Erminio
E sarebbe come raccomandare me a me medesimo suor Marietta mia.
Marietta
Ascolta, mandaci un poco di trebbiano da sciacquarle la bocca.
Erminio
Così farò; se vi manca altro fatemelo sapere.
Marietta
Vorremmo risposta di questa cosa presto.
Erminio
Io vo là adesso.
Marietta
Va sano, che Dio ti benedica.
Erminio
Io son certo che questa novella non ha a fare nessun buon effetto, perchè io credo, che la priora darebbe licenza prima a tutte le altre monache, che a lei; pur proverò per satisfare loro. Questa è la più corta.