Anzi, appostatamente ciài d'annà

Giuseppe Gioachino Belli

1847 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Anzi, appostatamente ciài d'annà Intestazione 10 aprile 2025 75% Da definire

La casa de la ricamatora La vojjosa de marito
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1847 e 1849

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     Anzi, appostatamente ciài d’annà
E ddijje chiaro chiaro: “Èccheme cqui.„
Allora quarche ccosa l’ha da dì,
E ssai come potette regolà.

     Si tte confessa lui la verità,
S’aggiusta la bbaracca llì per lì:
Si ppoi nega, lo cucchi luneddì
E hai raggione da venne e dd’affittà.

     Seguitanno a cciarlà ccome fai tu,
Oggi o ddomani che lo viè a ssapé
Stai fresco, stai: nun te la sbrojji ppiù.

     Tu nun te sai risorve, ecco ch’edè.
E si nun fussi ch’io te metto su,
Nun ze darìa cardèo[2] peggio de té.

21 gennaio 1847.

Note

  1. [Senza titolo.]
  2. [Caldeo: sciocco, imbecille.]