Antigone (Sofocle - Romagnoli)/Secondo stasimo
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coro
Strofe I.
Beato chi scevro di mali trascorre la vita.
655Ché, quando l’ira degl’inferi scuote la casa,
nessuna sciagura risparmia la stirpe, ma sovra le repe.
Cosí, quando un flutto rigonfio
per le raffiche infeste di Tracia
corre sopra gli abissi marini,
660dal fondo travolge
la livida arena;
e all’urto dei venti,
un fremito mandano le opposte scogliere.
Antistrofe I
Gli antichi cordogli vedo io nella casa di Làbdaco
665sopra i cordogli dei morti piombare: né tregua
la stirpe concede alla stirpe: ché alcuno dei Numi a rovina
la spinge, né accorda riscatto.
Ed or, su l’estrema radice,
nella casa d’Edipo, una luce1
670brillava; ma polvere
sanguigna degl’Inferi,
follia di parole
adesso, e delirio di mente la spengono.
Strofe II
Qual mai tracotanza degli uomini,
675Giove, frenare può la tua forza,
cui ne’ suoi lacci non stringe il Sonno che preda tutto,
non i mesi che corrono
infaticati; ma da vecchiezza mai sempre immune,
reggi, sovrano, d’Olimpo
680lo sfavillante bagliore.
E il passato ed il presente
e il futuro reggerà
questa legge; senza pena
verun eccesso mai nella vita sarà degli uomini.
Antistrofe II
685La molto errabonda speranza
utile a molti mortali adduce,
ad altri molti di vane frivole brame l’inganno.
Né alcun ciò che s’appressa
sa, se col piede prima non tocca l’ardente fiamma.
690Celebre è quella parola
detta da un uom di saggezza:
Spesso il male sembra un bene
ad un uomo a cui la mente
volse un Nume alla rovina.
695E da rovina ben poco tempo lontano resta.