Antichi monumenti di Siracusa/Tomo primo/2

§. 2. Acradina, seconda città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini

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§. 2. Acradina, seconda città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini
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§. 2.


Acradina seconda città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini.


La seconda città di Siracusa diceasi Acradina Cic. act. V. in Ver. lib. IV. altera autem est urbs Syracusis, cui nomen Acradina est. Venne fabbricata nel tempo di Archia Corinto, cioè nel secolo VIII. avanti Gesù Cristo, e molto tempo dopo l’abitazione di Ortigia. Vi è qualche Autore, che suppone, dopo Ortigia essere stata fabbricata Tica, e non Acradina, ove si situarono [p. 32 modifica]situarono i Feaci; ma la comune, e costante opinione si è, che Tica fu dopo Acradina. Plutarco ci lasciò scritto: fortissima vero, ac pulcherrima, amplissimamque erat Acradina, quae quod in exterioribus urbis partibus murata extabat. Il numero de’ suoi abitanti non era meno d’un milione, che poi compresi quei delle altre tre città contavan due milioni; come abbiam dalle accennate Memorie dell’Accademia delle Iscrizioni, e Belle Lettere tom. X. dall’Opera de’ due inglesi Hume & Efssays v. I. p. 268. 435., e da molti altri Scrittori. Venne circondata di muraglie, della quale tuttora se ne vedono i vestigij dalla parte di mare, e di terra, o sia da dove era divisa dalle due Città di Tica, e di Napoli.

Acradina da levante, e tramontana era bagnata dal mare, da mezzogiorno dal porto piccolo, da ponente guardava la città di Tica, e Napoli. Principiava all’uscir d’Ortigia, che oggi corrisponde alla porta della fortificazione, chiamata S. Antonio, e Settepunti; indi girava per la spiaggia fino a Scala Greca, poscia voltava quasi direttamente per una strada, traversata da molte altre, che conducea fino alla Latomia, detta del Paradiso, e la dividea con Tica; da dove lasciando Tica infino al mare, veniva separando la stessa Acradina da Napoli, la quale strada estendeasi tutta in lunghezza quasi [p. 33 modifica]tre miglia, e da un capo, che guardava verso settentrione, avea la porta, chiamata Trogili, oggi lo Stentino, e l’altra punta verso mezzogiorno terminava nel porto maggiore. A questa strada si congiungea quella, che principiava da Santabonaccia, e terminava fino al collo dell’isola. Delle dette strade ne appariscon le vestigia de’ carri, e dello intaglio, per non isdrucciolar la fabbrica degli edificj. Cicerone nelle Verrine act. V. lib. IV. fa menzione dell’accennata strada, parte della quale vien detta volgarmente delle Mendole: caeteraeque urbis partes una lata via perpetua, multisque transversis divisae, privatis aedificiis continentur. Nel §. 4., parlando di Napoli, si fa vedere, che Acradina era la più vicina a Ortigia, e non già Napoli, e nel §. 48. si espongon gli antichi Monumenti di Acradina.