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tre miglia, e da un capo, che guardava verso settentrione, avea la porta, chiamata Trogili, oggi lo Stentino, e l’altra punta verso mezzogiorno terminava nel porto maggiore. A questa strada si congiungea quella, che principiava da Santabonaccia, e terminava fino al collo dell’isola. Delle dette strade ne appariscon le vestigia de’ carri, e dello intaglio, per non isdrucciolar la fabbrica degli edificj. Cicerone nelle Verrine act. V. lib. IV. fa menzione dell’accennata strada, parte della quale vien detta volgarmente delle Mendole: caeteraeque urbis partes una lata via perpetua, multisque transversis divisae, privatis aedificiis continentur. Nel §. 4., parlando di Napoli, si fa vedere, che Acradina era la più vicina a Ortigia, e non già Napoli, e nel §. 48. si espongon gli antichi Monumenti di Acradina.

§. 3.

Tica terza città di Siracusa sua fondazione, e suoi confini.


Chiamasi Tica la terza città di Siracusa, come abbiam da Cicerone act. V. in Ver. lib. IV. tertia est urbs, quae, quod in ea parte Fortunae Fanum antiquum fuit, Tyche nominata est.. Plutarco in Vit. Marc. la dice Neam, e Tycham. Intorno a Tica, e al tempio della Fortuna si