Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750/248

Anno 248

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Anno di Cristo CCXLVIII. Indizione XI.
FABIANO papa 13.
FILIPPO imperadore 5.
FILIPPO juniore imperad. 2.
Consoli

MARCO GIULIO FILIPPO seniore AUGUSTO per la terza volta e MARCO GIULIO FILIPPO juniore AUGUSTO per la seconda.

Due son l’epoche della fondazion di Roma; l’una di Marco Varrone, secondo la quale nell’anno precedente correva l’anno millesimo d’essa fondazione; l’altra dei Fasti capitolini, e secondo questa cominciava a correre nel presente anno esso millesimo. Il giorno natalizio di Roma comunemente si credeva il dì 21 aprile. Fuor di dubbio è che questo millesimo s’incontrò sotto l’imperio dei due Filippi Augusti, e fu con somma magnificenza di giuochi e solazzi solennizzato. Stimarono il cardinal Noris2146 e il padre Pagi2147 cominciato questo millesimo nell’aprile del precedente anno; il Petavio2148, il Mezzabarba2149, il Tillemont2150, il Bianchini2151 e il Relando2152 riferirono esso millesimo all’anno presente. Si credono alcuni di poter conciliare insieme queste due opinioni con dire, ma senza pruova, che essendo durata la solennità dal dì 21 aprile dell’anno precedente sino al dì 21 d’esso mese del presente anno, si verifica che in amendue i suddetti anni si celebrò l’anno millesimo della fondazione di Roma. Contuttociò, se noi miriam le monete2153 rapportate dai varii scrittori, ci sembrerà accostarsi più al vero l’opinione di chi mette il principio d’esso millesimo nell’anno presente, perciocchè i giuochi secolari e il secolo millenario son qui enunziati colla tribunizia podestà V di Filippo seniore, cominciata nel marzo di quest’anno, e mentr’egli esercitava il terzo consolato, che parimente significa l’anno presente. Niuna memoria di ciò si trova nelle monete battute, correndo la quarta tribunizia podestà di Filippo. E però quando non si pruovi che tutte le feste allora fatte si ridussero ai soli ultimi giorni dell’anno millesimo, a noi resta giusto motivo di credere cominciato esso anno nell’aprile del presente. Abbiamo da Zosimo2154 la descrizione de’ giuochi secolari, e da Capitolino2155 la notizia degli animali forestieri che comparvero nei combattimenti fatti allora nell’anfiteatro e nel circo: cioè elefanti XXXII, alci X, tigri X, leoni mansueti LX, un cavallo marino, un rinoceronte, X lioni bianchi, X cammelopardali, X asini selvatici, XL cavalli fieri, ed inumerabili altri diversi animali. Servì questa gran folla di fiere ai divertimenti del popolo romano, oltre ai giuochi circensi, ed oltre a mille paia di gladiatori mantenuti dal fisco. Eusebio2156 anch’egli racconta che in questa solennità furono uccise innumerabili bestie nel circo magno, e che nel campo Marzio per tre dì e tre notti si fecero i giuochi teatrali. Aggiugne dipoi che in esso anno millesimo bruciò in Roma il teatro di Pompeo, e l’edifizio [p. 859 modifica]chiamato Cento Colonne, sontuoso portico di quella incomparabil città. In Roma pagana, anzi dovunque dominava la falsa religion degli dii viziosi2157, si lasciava da molti secoli il passaporto a quell’infame vizio per cui Sodoma e Gomorra perirono. V’erano abbominevoli scuole di questo, e il fisco ne ricavava un tributo. Avea tentato, siccome già osservammo, anche il buon imperadore Alessandro di rimediare a questa infamia. Non meno di lui fece conoscere l’Augusto Filippo il suo buon genio, perchè con editto pubblico vietò questa nefanda lussuria. E contuttochè Aurelio Vittore confessi l’obbrobriosa corruzion de’ Romani gentili, con aggiugnere che la proibizione, in vece di estinguere tal pestilenza, maggiormente l’attizzò, dovuta nondimeno è la sua lode a questo imperadore, siccome quegli che dal canto suo non lasciò di perseguitare il vizio, ancorchè gli mancassero poi le forze e il tempo per isradicarlo.