Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750/147

Anno 147

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[p. 503 modifica] [p. 505 modifica]Cesare, nè altra dignità, per cui apparisse che destinava ancor lui all’imperio. Era egli solamente appellato Figliuolo dell’Imperadore, e quando Antonino usciva in campagna, Lucio Commodo non andava in carrozza col padre, ma bensì nel cocchio del capitan delle guardie. Tuttociò chiaramente apparisce da quanto ne scrisse Capitolino; falsa perciò o adultera si può credere qualche medaglia o iscrizione, che sembra insinuare il contrario1. Conosceva assai Antonino Pio i difetti di questo giovinetto, ma non lasciava di compatirlo, ed amava in lui la semplicità dell’ingegno, e l’andar egli alla buona nella sua maniera di vivere. Abbiamo dalla cronica alessandrina2 che nell’anno presente Antonino Pio esercitò la sua liberalità verso i debitori del Fisco, con rimettere loro tutto il debito, e bruciar pubblicamente le cedole delle loro obbligazioni. Ancor questo possiam conghietturare fatto per solennizzar maggiormente la promozion predetta di Marco Aurelio a maggiori onori. Correndo intanto l’anno novecentesimo dalla fondazion di Roma, sono stati di parere alcuni dotti uomini che nell’anno presente si celebrassero in Roma i giuochi secolari con somma magnificenza. L’ha negato il padre Pagi. Ma Aurelio Vittore3, secondo l’edizione del padre Scotto, può abbastanza assicurarcene in dicendo: Celebrato magnifice Urbis nongentesimo. [p. 506]


Anno di Cristo CXLVIII. Indizione I.
Pio papa 7.
Antonino Pio imperadore 11.


Consoli


LUCIO TORQUATO per la terza volta, e MARCO SALVIO GIULIANO.


Pietro Relando4, accuratissimo illustratore dei Fasti consolari dell’anno 146 dell’Era Cristiana sino al fine, chiama il secondo console Cajo Giuliano Vetere, ricavandolo da un’iscrizione riferita dal Gudio. Ma converrebbe prima accertarsi, se le tante iscrizioni pubblicate dal Gudio fossero tutte di buon conio ed esenti da ogni sospetto: il che non sarà sì facile. Quanto a me vo’ giudicando più sicuro partito il chiamar questo console Marco Salvio Giuliano, giurisconsulto celebratissimo di questi tempi, milanese di patria, perchè tale si trova appellato in una iscrizione da me data alla luce5, e perchè sappiamo da Sparziano6, esser egli stato console due volte. Se il console dell’anno presente fosse stato Cajo Giuliano Vetere, l’anno sarebbe stato notato Torquato et Vetere Coss. perchè l’ultimo cognome o soprannome soleva enunziarsi, secondo l’uso più familiare d’allora. Ma in tutt’i fasti antichi noi troviamo solamente Torquato et Juliano Coss. Forse anche si può dubitare, se questo Torquato fosse appellato console per la terza volta. Che in quest’anno si celebrassero in Roma i decennali di Antonino Pio Augusto, chiaramente apparisce dalle medaglie7 che ne parlano e rammentano i voti pubblici fatti per la di lui salute. Crede il padre Pagi8, che nell’anno presente san Giustino presentasse ad Antonino Pio la sua prima apologia, creduta un pezzo la seconda, in difesa della religione cristiana.

  1. Tillemont, Mémoires des Empereurs. Pagius, Crit. Baron.
  2. Chron. Pascale, Histor. Byzantin.
  3. Aurelius Victor, in Epitome.
  4. Reland. Fast. Consular.
  5. Thesaurus Novus Inscript. p. 329, n. 3.
  6. Spartianus, in Didio Juliano.
  7. Mediobarb. in Numism. Imperator.
  8. Pagius, Crit. Baron.