Amato figlio, or che la dolce vista
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXXII
Amato figlio, or che la dolce vista
Sicuro affiggi nel gran Sole eterno,
Nè tema hai più di cruda state o verno,
Nè gioia provi di dolor commista:
5Vorrei che a quel pensier che sì m’attrista
Della perdita tua dessi governo:
Che quantunque dal falso il ver discerno,
Tropp’ei l’anima mia turba, e contrista.
E non vorrei pel duol, ch’ogn’alto avanza
10Essere a te men cara appresso Dio,
Poichè già non piang’io tua lieta sorte.
Piango solo la morta mia speranza
Di quà vederti e tanto è il desir mio
Che dolce e bella mi parebbe morte.
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