Alma cortese, che quinci oltre passi
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XXVII
PER IL SIG. BERNARDINO BALDI.
Alma cortese, che quinci oltre passi,
Riposa alquanto i piè; ti prega il Baldi,
Che non t’incresca d’invïar preghiere
Per lui qui chiuso al Redentor del Mondo:
Questo è quanto appartiensi a’ già sepolti,
Tutto altro è nulla: se notar suoi pregi
Fosse opportuno, fora poco il sasso
Di questa Tomba: quel che già scrivea
Lo Stagirita, e che scrivea Platone,
Fu gentile tesor della sua mente;
E per dolce compagno ebbe Archimede.
Ne men colse l’onor delle ghirlande,
Che intrecciano le Ninfe in sul Permesso.
Al fin se sollevando alto da terra
Fermò l’orecchie ad ascoltare il canto,
Che già sacraro di Sionne i regi,
E sul Libano pose il suo Permesso.
Felice lui, che della lunga etade
Non fece, come suolsi un vulgar sonno,
Ma veramente egli la visse. Urbino
Di lui s’onori, o Passaggiero, addio.