Alma, che sei nella prigion de' sensi
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Donato Antonio Leonardi
I
Alma, che sei nella prigion de’ sensi
Da mille lacci incatenata, e avvolta,
E vaga del tuo male ancor non pensi
Alla tua libertà, misera e stolta;
5Mira il Ciel, com’è bello, e negl’immensi
Giri dell’alte sfere agile, e sciolta
Spiega i desiri di bel foco accensi,
E Ragion, che ti sgrida, odi una volta.
Ma tu, che vinta sei dal tuo costume,
10Corri dove ti chiama un riso, un guardo,
E non hai per lassù desìo, nè piume.
Ah! pria che Morte avventi il fatal dardo,
Alza gli occhi, ti prego, a più bel lume:
Che non giova il pentirsi, allorch’è tardo.