Alle origini di una teoria economica della politica/Capitolo1/Paragrafo1 4
Questo testo è incompleto. |
◄ | Capitolo1 - Paragrafo1 3 | Capitolo1 - Paragrafo1 5 | ► |
A dieci anni di distanza dalla stesura del noto articolo del 1948, Black pubblica un volume, The Theory of Committees and Elections, considerato ancora oggi uno dei lavori fondamentali per tutta la Teoria delle scelte pubbliche e per il Teorema dell'elettore mediano in particolare.1
Scopo del testo è quello di studiare la logica delle decisioni di comitato, cioè un gruppo di individui, detti elettori (voters), che giunge ad una decisione attraverso il voto. Ogni proposta che un comitato può adottare o respingere con un metodo di voto è detta mozione: le mozioni in esame devono vertere sullo stesso argomento e si escludono a vicenda.
The Theory of Committees and Elections si presenta come divisa in due parti che possono, a prima vista, sembrate due libri distinti, tanto sono differenti nello stile e nei contenuti: la prima schietta ed assiomatica, la seconda colorata e descrittiva. La prima, basata su una serie di articoli pubblicati da Black fra il 1948 e il 1949, tratta specificamente della costruzione di una scienza pura della politica e comprende i capitoli da I a XVII. Una seconda parte, nata dallo studio di Black dei testi di autori a lui precedenti, in particolare Condorcet e Dodgson, comprende i capitoli da XVIII a XX e tratta di una storia della teoria matematica dei comitati e delle elezioni analizzata nel precedente Paragrafo.
Come ricorda il premio Nobel per l'economia Ronald H. Coase, nella Premessa alla seconda edizione di The Theory of Committees and Elections (Black, 1998:x), la soluzione del problema del voto di comitato fu ricavata da Black a partire dalla teoria dell'impresa2 di Coase stesso. Continua il premio Nobel:
Coase evidenzia, in questo breve passo, le due grandi intuizioni dello studioso scozzese, il Teorema dell'elettore mediano e l'intuizione del problema delle preferenze a più punte, o dell'intransitività delle preferenze, come risoluzione del Paradosso di Condorcet.
Il legame con il lavoro di Condorcet emerge nel capitolo IV, "A Committee using a Simple Majority: Single-peaked Preference Curves", dove il Metodo di Condorcet è introdotto come "Procedura γ" (Black, 1987:24). Black non rende però in alcun modo esplicito questo collegamento, complicando non poco l'interpretazione del testo.
Nei capitolo da I a VI, Black introduce gli elementi del Teorema dell'elettore mediano, definendo in particolare l'importante proprietà di unimodalità (single-peaked) delle preferenze degli elettori.
Black rappresenta graficamente l'ordine delle preferenze di un membro di un comitato riguardo ad n ipotetiche mozioni con un grafico del tipo di quello sopra riportato (Illustrazione 1.2). L'elettore è chiamato ad esprimere solamente un giudizio di valore relativo fra le proposte in campo, al contrario di quanto accade con il Metodo di Borda. Ciò sta a significare solo e soltanto che ragionevolmente egli voterà per la mozione a2 se messa ai voti contro a2, mentre si asterrà in caso di voto fra a3 ed a4: sia le altezze assolute che i segmenti del grafico sono semplici artifici simbolici.
Una curva che cambia direzione al massimo una volta, divenendo da crescente decrescente, viene detta ad una punta (single-peaked). In taluni casi è possibile ordinare le mozioni in modo che tutti gli insiemi di preferenze siano ad una punta, mentre in altri casi ciò risulta impossibile. Nel caso in cui le preferenze di un elettore siano ad una punta, viene detto ottimo il punto che questi preferisce a tutti gli altri. Graficamente il punto di ottimo è rappresentato da un picco nella curva delle preferenze dell'elettore (mozione a2 dell'Illustrazione 1.2).
Black enuncia dunque il Teorema dell'elettore mediano:
«In un comitato di n membri, le cui curve sono tutte ad una sola punta, ed n è dispari, la quantità riesce ad ottenere almeno una maggioranza semplice contro ogni altra quantità proposta, ed è l'unico valore che ne è capace.2»
|
Black definisce le mozioni del tipo di come mozioni maggioritarie. Dimostra, infatti, che se è posto contro ogni altro valore il primo avrà una maggioranza semplice di almeno voti. Poniamo poi per assurdo che due mozioni, ed , possano ottenere ognuno una maggioranza semplice di voti se poste contro ogni altra mozione. Avremo allora che otterrà una maggioranza semplice su ed su , il che è ovviamente un assurdo.
Quando non tutte le mozioni sono ad una punta, dimostra Black, può accadere che non risulti chiaro quale delle mozioni sarà quella maggioritaria, come accade ad esempio nel caso del Paradosso di Condorcet.
Una delle più sorprendenti caratteristiche della teoria dei comitati sono, infatti, le maggioranze cicliche, che Black introduce nei capitoli da VII a IX. Per un dato gruppo di preferenze può non esistere una mozione che sia in grado di avere una maggioranza semplice su tutte le altre, nonostante l'insieme delle preferenze di ogni membro del comitato siano complete3 e transitive4. Nel caso di maggioranze cicliche, Black dimostra che la decisione a cui si giunge dipende dall'ordine in cui le mozioni sono messe al voto e che, più tardi una mozione entra nel processo decisionale, più è probabile che sarà adottata dal comitato.
Nel capitolo IX, "Which Candidates 'ought' to be Elected?", Black (1987:55) mostra che la regola generale
«[...] that candidate ought to be elected who, on the whole or the average, stands highest on the electors' schedules of preferences.»
| |
(Black (1987:55))
|
ha un'implicazione diversa per concezioni diverse di media (average). Se media significa mediana la regola comporta la scelta del vincitore à la Condorcet. Se media significa, invece, media aritmetica la regola porterà a scegliere il vincitore à la Borda. Se, infine, media significa moda la regola comporta la scelta del vincitore del sistema plurality.5
Black tenta, nel capitolo XII, "The Decisions of a Committee using a Special Majority", di formalizzare il Teorema dell'elettore mediano e, nel contempo, di generalizzarlo al caso di decisioni prese con maggioranze qualificate, differenti cioè dalla maggioranza semplice che richiede il consenso della metà più uno degli aventi diritto. La maggioranza richiesta per giungere ad una decisione di comitato, dice Black (1987:84-90), può variare fra la maggioranza semplice e l'unanimità: possiamo dunque indicare la maggioranza richiesta con M/n, con . In particolare, quando n è dispari ed uguale a 2N+1, il campo di variazione della maggioranza richiesta sarà pari a . Quando n è pari sarà, invece, . Black prosegue formalizzando alcune proposizioni che gli saranno utili alla successiva enunciazione del Teorema.
- Lemma 1
- quando il punto h è messo ai voti contro k (con h < k) allora tutti in membri con un punto di ottimo al di sotto di h voteranno per h, mentre tutti coloro che hanno un punto di ottimo al di sopra di k voteranno per k; coloro che hanno un punto di ottimo fra i due punti voteranno, invece, per quello che è posizionato più in alto nella loro scala di preferenze.
- Lemma 2
- nessun punto di ottimo, ad eccezione di , può ottenere una maggioranza semplice contro ogni altra proposta.
- Lemma 3
- con ogni punto superiore ad h riceverà una maggioranza semplice se messo contro h ed ogni punto al di sotto di h sarà sconfitto da h. Con , il contrario.
- Lemma 4
- se allora h è in grado di sconfiggere ogni altra proposta al di sotto di tale punto con una maggioranza di almeno M/n. Se allora h è in grado di sconfiggere ogni proposta giacente al di sopra di tale punto con una maggioranza di almeno M/n.
- Lemma 5
- non può esistere alcun valore che sia in grado di sconfiggere un punto giacente all'interno o sugli estremi del campo con una maggioranza tanto elevata quanto M/n.
- Teorema
- poiché per sconfiggere h è richiesta una maggioranza pari ad M/n ne segue che:
- se non esiste alcun valore che sia in grado di sconfiggere h;
- se , i valori giacenti in possono sconfiggere h con la necessaria maggioranza. Dei valori nel campo, se , quelli nel segmento non possono essere sconfitti con una maggioranza di M/n da nessun altro punto; e se i punti del segmento non possono essere sconfitti da nessuna maggioranza di M/n da nessun altro punto;
- se possono essere tratte simili conclusioni alle precedenti.
In Economia si dice che due beni sono complementari quando il valore che un individuo assegna ad uno di questi dipende dalla quantità di un altro bene che egli si aspetta di possedere. Allo stesso modo, nella teoria dei comitati, se la classificazione delle mozioni di un membro su un argomento dipende da come egli si aspetta che sarà la sua scala di valori su un altro argomento, le mozioni sono dette essere complementari in relazione a queste valutazioni. Non c'è dubbio che, in politica come in economia, la valutazione complementare è la regola e la valutazione indipendente l'eccezione. Quando ci sono due mozioni (a , b) è possibile rappresentare le valutazioni dei membri di un comitato in uno spazio tridimensionale, mentre con più di due mozioni la rappresentazione grafica diviene impossibile.
In uno spazio tridimensionale il punto di ottimo di un elettore sarà rappresentato dalla punta di una gobba che, se tagliata con un piano orizzontale, diventa un contorno: i punti che giacciono all'interno di questa sagoma, saranno preferiti ai punti sul contorno, e questi a loro volta ai punti esterni. Se, procedendo in questo modo, tagliamo la gobba con infiniti piani paralleli otteniamo contorni concentrici: i punti interni ad un contorno più stretto saranno preferiti a quelli interni solo ad un contorno più largo. Se scegliamo un certo valore della mozione b, il punto di massima preferenza dell'elettore rispetto alla mozione a sarà dato dal punto di tangenza fra il contorno più stretto possibile e una retta perpendicolare alla retta dei b passante per, diciamo, bh. Possiamo operare allo stesso modo scegliendo un certo valore di a. Procedendo così avremo due curve dette rispettivamente degli ottimi-a (se fissiamo i punti di b) e degli ottimi-b (se fissiamo i punti di a).
Se immaginiamo una commissione di tre membri che voti a maggioranza rispetto a due argomenti complementari, allora, fissato b=b0, verrà scelto fra i punti di a preferiti dai tre elettori quello mediano fra i tre. Potremo così costruire una curva "centrale" (midmost) di ottimo-b ed una curva dello stesso tipo per a. Avremo allora che il Teorema dell'elettore mediano può essere esteso al caso multidimensionale solo se esiste un "punto di ottimo in tutte le direzioni" (Mueller, 2003:87-93). Il tracciato più scuro dell'Illustrazione 1.3 rappresenta, quindi, la decisione ottima per una commissione di tre membri: esso rappresenta cioè il luogo dei punti di ottimo in tutte le direzioni del piano ab. Una curva così definita è pertanto composta da tutti i punti tali che, per un dato a0, il punto mediano rispetto a b giace su di essa ed allo stesso tempo, per un dato b0, il punto mediano rispetto ad a giace sempre sulla curva medesima: uno qualunque di questi punti non può essere sconfitto da nessun altro se la commissione decide a maggioranza.
Note
- ↑ Le illustrazioni di questo Paragrafo sono tratte dall'originale (Black, 1987).
- ↑
- ↑ Nella teoria economica del consumatore, si intende per completezza un ordinamento delle preferenze che consenta al consumatore di classificare tutte le possibili combinazioni di beni e servizi (Frank, 2007:64).
- ↑ Nella teoria economica del consumatore, si intende per transitività la proprietà per la quale un consumatore che, in presenza di tre panieri A, B, C, preferisce A a B, e B a C, allora preferirà sempre A a C (Frank, 2007:65).
- ↑ Il sistema uninominale a un turno con maggioranza relativa (plurality), consiste nel dichiarare vincitrice la mozione che è capace di collezionare un numero di preferenze superiore a tutte le altre.