Alla Virtù (Aristotele)
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O all’uman genere
Laborïosa
Meta e del vivere
4Più bella cosa,
O Virtù, in Ellade
Per tua beltà,
Morire, o vergine,
8In pregio s’ha,
E per te assiduo
L’uom s’affaccenda,
Se di te fervido
12Amor lo renda.
Immarcescibile
Frutto gli dài
Dell’oro fulgido
16Più caro assai.
Nè chi dà il vivere,
Nè il dolce sonno
Di te più amabili
20Esser non ponno.
Il divino Ercole,
Di Leda i figli
Per te soffersero
24Mille perigli,
E di te cupidi
Achille chiaro
E Ajace all’Erebo
28Precipitâro.
Per te sì amabile
Già l’Atarnide
Del Sole i radii
32Più non rivide1.
Onde per opere
Chiare è immortale,
E le Pieridi
36Lo fanno tale,
Che onoran l’ospite
Giove patrono
E d’amicizia
40Costante il dono.
Note
- ↑ Ermia.