All'Illustrissimo Signore Don Sebastiano Sanchini
Questo testo è stato riletto e controllato. |
All’Illm̃o Sigre
Don Sebastiano Sanchini
Illustrissimo Signore,
Immortal, gran Precettore,
Mi par cosa vergognosa
Senza dire qualche cosa
5Il dovere incominciare
Verso sera a studiàre.
Dunque su, Calliope amica,
Torna presto alla fatica,
Incomincia un po’ a cantare,
10E lei resti ad ascoltare.
Verso la sera,
Fra l’ombra nera
Lieti studiamo,
Nason spregiamo:
15In un bruttissimo
Libro, sporchissimo,
Che pure è buono
A darsi in dono
A quel, che vende,
20E allegro prende
Libri stracciati,
Libri sporcati.
Ma il Precettore
Ha un libro bello,
25E espresso in quello
Vede il dolore
Del poveretto
Nason, diletto.
Dunque andiamo, studiamo contenti,
30Precettore immortale, e giocoso.
Che sollevi le cure, e gli stenti
Dello studio, ch’è un po’ faticoso.
Lasciam pur la fatica diurna,
Cominciam la fatica notturna:
35Ma per ora soscriver mi voglio,
E lasciar di far versi l’imbroglio.
Servitore Devotissimo,
E scolare obbligatissimo.
Recanati è il mio paese,
E d’Ottobre siam nel mese.
Giacomo Leopardi.