Alfin comparve il formidabil giorno
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I1
Alfin comparve il formidabil giorno:
Che fè di sangue il Savo andar vermiglio:
Tutto è fuga, e spavento intorno intorno,
Sbigottito è Bizanzio, Asia è in periglio.
5Vincesti o Carlo: e te di palme adorno
Seppe far tua pietade, e tuo consiglio:
Già il Viva a te nel suo real soggiorno
Canta co’ suoi vagiti il tuo gran Figlio.
E par che dica: Andrei col brando anch’io
10Sull’empio Trace a fulminar, qualora
Reggesse il piccol braccio al buon desìo.
Segui pur tue conquiste, e vinci ognora:
a che lasci, o gran Padre, ho sol desìo
Qualche trionfo alla mia spada ancora.
Traduzione dello stesso Autore.
En metuenda dies, quae per declivia Savi
Odrysio tinctas sanguine duxit aquas.
Omnia plena metu. Jam Bisantina vacillant
4Moenia: Gens Asiae, non bene tuta, pavit.
Victorem, Caesar, tua te prudentia fecit;
Fecit victorem te pietatis amor.
Audi, quot soboles vagitibus impleat Audam,
8Laetitia plenum sic tibi cantat lo.
Ob quotquot, si possem (credo sic dicat) in hostis
Fulminea vellem fundere tela manu!
Tu sequere, et palmas victricibus adde,
12Concedatque novas singula quaeque dies.
A cave, ne tantum vincas, ut nulla supersit
Post te, magne Pater, gens superanda mihi.