Alcune lettere familiari/Al medesimo XIV
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al medesimo
Ho ricevuto tutte le lettere di V. S. ed ultimamente una del Serenissimo Duce (Agostino Pallavicini), tutta ripiena di alta umanità; nella quale per preghiera di V. S. mi promette quegli onori, che già mi furono promessi (conferma della franchigia ec.); ed io supplico a farmene degno fino a quel segno che consenta la mia modestia, lo affermo trovarmi sul confine della vita: ho provato di riposarmi in letto, e le forze non mi servono; ma senza infermità sento venirmi meno. Farò ogni dovuta diligenza, e ne darò notizia. Vorrei godermi una stagione con loro Signori; ne altro mi avanza da desiderare. Faccia Dio grandissimo. Lascio mie poesie legate in tre fascetti; Lelia li racconcerà con provvedere alla spesa, e V. S. sosterrà la noia (di procurarne la stampa). Qui fermerò con raccomandarmi agli amici. Non dispero valerli; e caso che no, io non debbo avere ogni felicità in questo mondo.
Di Savona, li 2 Ottobre 1638.
fine delle opere di gabriello chiabrera