Al mio pensier non s'appresenta oggetto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Ciapetti
VI
Al mio pensier non s’appresenta oggetto,
Scorra pur’egli l’Universo intero,
Che veduto ad un lume occulto e vero,
Manchevole non sembri, ed imperfetto.
5Ond’io dico, rivolto all’intelletto
Che va d’un tal conoscimento altero:
Dunque impressa ho l’idea nel mio pensiero,
L’Idea dell’infinito e del Perfetto.
Che se di quel che miro io non son pago,
10Altra addur non potrò certa ragione,
Se non l’aver di maggior cosa immago:
E quindi, o dessa in me l’alto suppone
Vero esemplare, in cui sol’io m’appago,
O che il Nulla di lei sarà cagione.