Ahi che ben veggio al lito avvinta ognora
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco Maria Della Volpe
III
Ahi che ben veggio al lito avvinta ognora
Starsi quella d’Amor nave superba,
Mia stanza un dì, che le catene ancora
Di mia perduta libertà riserba!
5Veggio assiso il Nocchier sù l’empia prora,
Che il fiero antico aspro rigor pur serba,
Veggio l’altero ciglio ad ora ad ora,
Che mi minaccia orrida strage acerba.
Eppur cieco desio, mentre dal lido
10Parte la nave, ancor sì mi trasporta,
Che su risalgo, e al rio Nocchier m’affido.
E se Ragion consiglio non m’apporta,
Nel gran viaggio disastroso infido
Chi mi sa dir dove il Crudel mi porta?