Ahi, che pur mi conviene... E al sen stringea
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Bernardo Spada
I1
Ah, che pur mi conviene... E al sen stringea
Non mai sazio la man del caro Figlio,
Rammentando fra sè qual’ei dovea
Soffrir lungi da lui penoso esiglio.
5Ahi, che pur mi conviene... E rivolgea
Verso la Sposa doloroso il ciglio,
Pallido sì, che rassembrar potea
Steso languente al suol candido giglio.
Ahi, che pur mi convien da voi diviso
10Partire, ed oh di voi meco venisse
Un guardo solo, una parola, un riso!
Così Giuseppe lagrimando disse,
E a un guardo, a un guardo lor di Paradiso
In braccio del piacer morìo qual visse.
Note
- ↑ Per San Giuseppe.