Ah rio velen delle create cose
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XXXV
Ah rio velen delle create cose,
Nimica di virtute e di fortuna,
T’è forza uscir dalla spelonca bruna,
Ove il terror del sacro Eroe t’ascose.
5Mira in qual’alto penitenza ei pose
Carro di gloria: e qual grave importuna
Serie di ceppi qui per te si aduna;
Mira, e le man ti mordi abbominose.
Cinta già il collo da servil catena,
10Fra i peggior mostri per tuo rio tormento,
Avvinta al cocchio trionfal ti mena.
E dei seguirlo a passo tardo e lento,
E fissar sempre in così orribil pena
Tutt’i tuoi cento livid’occhi, e cento.