../XVI

../XVIII IncludiIntestazione 24 aprile 2015 75% Da definire

XVI XVIII

XVII


«Questa è la prima volta che rimaniamo tutti insieme in albergo», osservò Laura, «da quando c’è stata l’intervista. Tu cosa proponi di fare?».

«Tony, hai lì le carte?».

«Sì, ma tieni presente che alle nove ci sarà la serata musicale. Quindi, dobbiamo sbrigarci. Adesso sono le otto e venti».

Quasi simultaneamente un annuncio da parte del signor Bardi, ci informò che la serata iniziava alle nove e mezza. Così avemmo tutto il tempo di fare alcune partite, alle quali si unirono anche altri clienti. Giocò anche il disc jockey che avevo conosciuto il giorno prima, il quale, fra l’altro, mi regalò l’hard disk esterno che mi aveva promesso e sul quale vi erano incise tantissime canzoni di musica revival.

Poi, tra una chiacchiera e l’altra, arrivò l’orario in cui la festa ebbe inizio. Io e Leandro portammo le nostre telecamere, quindi diedi a Leandro la mia. Mi disse di non preoccuparmi, perché i filmati li aveva scaricati tutti nel suo portatile. Le nostre due telecamere erano molto potenti ed avevano parecchia capienza di memoria. Poi il presentatore, dopo una serie di brani e di balli disse:

«Chi di voi sa cantare?».

Ci fu silenzio. Allora incitò:

«Dai, coraggio!».

«Io», risposi.

«Bene. Cosa ci farà ascoltare?».

Nel frattempo, con grandi applausi mi ero alzato in piedi. Presi il microfono e dissi: «La novia, di Domenico Modugno».

Quindi cantai. Poi, anche Tony volle dire la sua e cantò un’altra famosissima canzone di Modugno, La lontananza».

Dopo quelle canzoni, che furono seguite da numerosi applausi, vi fu una tombolata con ricchi premi. Era la mia serata, perché feci tombola e vinsi un masterizzatore dvd da collegare al computer. Proprio quello che ci voleva! Tony fece terzina e vinse un cd contenente la Nona sinfonia di Beethoven. Poi vinsero altre persone che non conoscevo. Quindi, la musica ricominciò. La festa ebbe termine a mezzanotte e dieci. Tony prima dell’ultimo brano prese il microfono e disse: «Domani è un altro giorno!». Tutti si misero a ridere, compiaciuti per quella frase. Al termine, dopo numerosi complimenti, ce ne andammo a dormire.

Il mattino seguente tutto si svolse con la solita routine, poi facemmo un ultimo giro nei dintorni di Roma. Ormai la conoscevamo a menadito. Per quel mattino, di rassegna stampa ce ne fu ben poca. Solo in un giornale si fece riferimento al fatto che quella sera stessa sarebbe ripresa l’intervista con Biagi. Poi ci fu il pranzo, con piatti prelibati e buona musica, tra cui vi fu anche La lontananza di Modugno, questa volta in versione originale. Alle due venne Clementina e ci raccolse per condurci al teatro dove avremmo assistito all’opera. Bisognava arrivare in anticipo. Poi mi invitò a sedermi vicino a lei. Prima dell’inizio ebbi il tempo di parlare un po’ con lei. Fu una splendida rappresentazione, al termine della quale fu annunciato che per chi lo avesse voluto, c’era la possibilità di acquistare il dvd con l’opera appena andata in scena. Io ne comprai uno, anche Tony fece la stessa cosa. Tornammo in albergo pieni di entusiasmo.

A tavola, per la cena, Tony iniziò a parlare di Maria Callas e di Aristotele Onassis e la conversazione si fece vivace, perché anche Nina ebbe da dire la sua. Si passò così alla descrizione dell’opera vista nel pomeriggio e dei due balletti finali, di cui mi venne descritto come e con quali costumi d’epoca fossero vestiti i ballerini. Quella conversazione finì solo dopo cena, quando Leandro disse come gli fosse dispiaciuto di non aver potuto assistere all’opera, perché doveva essere stata proprio bella. Poi arrivò Aldo e con Aldo la partenza verso la nuova intervista con Biagi.