Adiecta (1905)/II/LVII
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ROMANZE
I.
(Sentimentale)
Quando sento il suo passo per la via,
palpito e volo alla finestra mia.
3Lo guardo di nascosto e non mi vede,
non alza gli occhi e indifferente va.
Gli ho dato la mia vita e la mia fede,
6gli voglio tanto bene e non lo sa!
E se dinanzi a lui tremando passo,
impallidir mi sento e gli occhi abbasso.
9Ch’io soffro per amor forse indovina
e del martirio mio sente pietà.
Lo porto fitto in cor come una spina;
12è lui che mi tormenta e non lo sa!
E forse ora mi guarda ed è qui accanto
e pensa che un mistero è nel mio canto.
15Sente la voce dal dolor turbata,
intende che un segreto in cor mi sta.
E, mentre chiede chi m’ha innamorata,
18io canto per lui solo e non lo sa!
II.
(Drammatica)
Non ti ricordi quel che dicevi
quando una volta mi stavi ai piedi?
3Tante lusinghe sul labbro avevi,
pregavi tanto che il cor ti diedi;
ma il cor l’hai preso per farlo a brani
6e il sangue gronda dalle tue mani.
Non ti ricordi come ho pregato
a mani giunte, supplice anch’io?
9Ma tu, che avevi dimenticato,
hai riso e ridi del pianto mio.
M’hai preso il core, l’hai fatto a brani
12e il sangue gronda dalle tue mani.
Stammi lontano! Guai se mi tocchi!
A te che importa del mio destino?
15Non mi guardare! T’arde negli occhi
la bieca fiamma dell’assassino.
M’hai preso il core, l’hai fatto a brani
18e gronda il sangue dalle tue mani!