Adiecta (1905)/II/IV
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MERIDIES
Al sol di luglio disperatamente
friniscon le cicale;
3dagli arsi prati vaporar si sente
una fraganza calda e sensuale;
nel meriggio fulgente
6aleggiano l’idillio e il madrigale.
Gentil beltà da la fiorente gota,
ascolta. Ecco, risuona
9nel deserto sentier la voce nota
che sì spesso d’amor teco ragiona.
Gitta l’anfora vuota,
12accorri sorridendo e t’abbandona.
Egli ti dice: a che più tardi? Andiamo
de l’ombre amiche in traccia.
15Il piccioletto piè posa sul ramo
che il rimoto sentier sbarra ed impaccia.
Varca sicura. Io t’amo
18e ti riceverò nelle mie braccia.
Con la cupida man, senti? t’ho stretto
i fianchi baldanzosi
21Avidamente nel formoso aspetto
figgo, ardenti d’amor, gli occhi bramosi,
mentre porgendo il petto
24su l’omero il gentil braccio mi posi.
Sotto la forte man che ti sostiene
come ti batte il core!
27Come di fiamme le pupille hai piene!
Come le guance tue mutan colore!
Apri a l’amor che viene,
30apri le braccia e de la bocca il fiore!
Vedi? Il bosco, laggiù, fido nasconde
chi nel suo sen ricetta.
33A quelle oscurità fresche e profonde
il desìo non ti chiama e non ti alletta?
Vieni! Sotto le fronde,
36entro l’ombre silenti amor ci aspetta!