Adiecta (1905)/I/XVII
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | I - XVI | I - XVIII | ► |
TRA UNA UDIENZA E L' ALTRA
Ecco, torno al silenzio ed alla pace
della mia cameretta
or che per poco a me d’intorno tace
4l’urlo della vendetta.
E nel bacio de’ miei, sincero e sacro,
il cor torna giulivo
e l’anima si monda in un lavacro
8d’amor perenne e vivo.
Dal famigliare asil passa lontana
l’ira delle tempeste;
non qui, non qui della malizia umana
12può fermentar la peste.
Qui, sulla fronte affaticata, un raggio
santo d’affetto piove,
qui riprendo la forza ed il coraggio
16per le battaglie nuove;
Le battaglie del ver colla menzogna,
dell’ombra con la luce,
dove il prete di Dio senza vergogna
20l’odio a pugnar conduce.
Ma se lungi dal campo e dal nemico
oggi venni a posarmi,
domani all’ombra del vessillo antico
24pronto sarò con l’armi.
Tu santa libertà, se ancor lo puoi,
mi sarai guida e scorta.
Se vinco, il vero vincerà con noi
28e se cadrò, che importa?
Soldato umil che nel combattimento
le rime al verso intreccia,
ammazzato da un prete a tradimento
32morirò sulla breccia.