Abissinia/Al lettore
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AL LETTORE.
Il non saper vestire il racconto di quella eleganza e naturalezza che lo rendano simpatico al lettore, e divertendolo lo facciano quasi partecipare alle emozioni provate da chi le narra, mise sempre lo spauracchio della critica fra me e il desiderio di rendere di pubblica ragione le mie impressioni di viaggio.
Incoraggiato ora dal consiglio di molti fra i miei buoni amici, mi decisi a farlo, fidente almeno nella benevolenza di questi.
Lungi da me l’idea di farmi narratore di avventure straordinarie, intendo solo di descrivere un viaggio forse abbastanza originale per un semplice touriste, imponendo a me stesso di tenermi alla pura verità non solo, ma alla verità vera, cioè senza lasciarmi troppo avvilire nei momenti di scoraggiamento, nè esaltare da quelli di soddisfazione, per mantenere al carattere d’ogni cosa il suo reale colore.
Io non ho studiato, ma solo visitato l’Abissinia, quindi non faccio digressioni nè considerazioni, ma solo tento dare una riproduzione fedele di quanto ho visto, e sentito narrare in quel paese dai suoi abitanti, sperando con questo di poter interessare chi mi legge. Non intendo scrivere un libro pei dotti, ma solo dare un abbozzo per chi si interessa di viaggi, ed è per questo, e perchè convinto che di molti artisti val meglio lo schizzo improntato sul vero che il quadro diligentemente finito nella monotonia dello studio, che io credo il miglior proposito per me quello di trascrivere quasi integralmente le mie note giornaliere, memore che nel tracciarle ho sempre cercato d’essere osservatore calmo e giudice spassionato.
E come penso ricorrere alla matita per meglio chiarire quello che forse la mia penna non saprà abbastanza bene descrivere, sento dovere di porgere qui i miei più sentiti ringraziamenti agli amici U. Dell’Orto, G. B. Lelli, G. Servi, A. Valdoni, che interpretando il mio Album di ricordi presi dal vero, vogliono aiutarmi a preparare i disegni che formeranno certo la miglior parte di questo volume.