A l'aura il crin ch'a l'auro il pregio ha tolto
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
iv
le chiome sparse al sole
A l’aura il crin ch’a l’auro il pregio ha tolto,
sorgendo il mio bel Sol del suo oriente,
per doppiar forse luce al dí nascente,
da’ suoi biondi volumi avea disciolto.
Parte, scherzando in ricco nembo e folto,
piovea sovra i begli omeri cadente,
parte con globi d’òr sen gía serpente
tra’ fiori, or del bel seno or del bel volto.
Amor vid’io, che fra’ lucenti rami
de l’aurea selva sua, pur come sòle,
tendea mille al mio cor lacciuoli ed ami;
e, nel Sol de le luci uniche e sole,
intento, e preso dagli aurati stami,
volgersi quasi un girasole il Sole!