Udir parmi di qua l'alte querele
(Reindirizzamento da A Francesco di Castro)
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Vanne, e tu de la turba empia de' mori | Spesso il mio pigro ingegno inalzo e sveglio | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
xxix
a francesco di castro
che doveva andare con l’armata contro Algeri.
Udir parmi di qua l’alte querele,
giovinetto real, nato d’eroi,
de le donne d’Algier, quando fien poi
giunte colá le gloriose vele.
Mentr’arderá la pugna aspra e crudele,
mirando d’alto i pregi illustri tuoi,
sotto la spada, onde tant’osi e puoi,
temeranno non caggia il lor fedele.
Ma, s’egli avien che lo splendor lampeggi
degli occhi ardenti, e ’l crin de l’elmo fòre
d’onorati sudori umido ondeggi,
temeran di se stesse, e, punte il core
di te, diranno: — Ahi, che da’ sommi seggi
in sembianza di Marte è sceso Amore! —