IV. De ruina Ecclesiae.

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III. V.
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IV.


DE RUINA ECCLESIAE.


1475 circa.


Vergene1 casta, ben che indegno figlio,
     Pur son di membri de l’eterno Sposo:
     Però mi duol asai che l’amoroso
     Antiquo2 tempo, e il dolce suo periglio3
     Or mai sia perso; e non par più consiglio
     Che ristorar il possa, on forsi ardisca:
     L’ardente voce4 prisca
     Più non cognosce i Greci nè’ Romani;
     El lume de’ primi ani5
     È ritornato in ciel cum la regina6,
     Et a noi, lasso me, più non se inchina.

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U’ son, oimè, le gemme7 e i fin diamanti?8
     U’ son le lampe9 ardente e i bei xafiri?10
     O gran pietade,11 o lacrime, o sospiri!
     U’ son le bianche stole12 13 e i dolci canti?14
     U’ son or mai le corna15 e gli occhi santi,16
     Le zone17 d’oro, e i candidi destrieri18,
     Tri, quatro e cinque altieri,19
     E le grande ale,20 l’aquila,21 e ’l leone?22
     A pena che ’l carbone23
     Si trova caldo fra lo ignito inchiostro.24
     Mostratime, vi prego, il pianto vostro!

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Così dissi io a la pia Madre antica,25
     Per gran desio ch’io ho di pianger sempre:
     E lei,26 che par che gli ochi mai non tempre,
     Col viso chino27 e l’anima pudica,
     La man mi prese, et a la soa mendica
     Spelonca28 mi condusse lacrimando;
     E quivi disse: Quando
     Io vidi a Roma intrar quella superba,29
     Che va tra’ fiori30 e l’erba
     Securamente,31 mi ristrinsi alquanto
     Ove io conduco la mia vita in pianto.

Poi mira (disse), figlio, crudeltade!
     E qui scoperse32 da far pianger sassi.
     Iacinti33 ivi io non vidi, o crisopassi;34
     Nè pur un vetro mondo.35 O che pietade!
     O Silla, o Mario, u’ son le vostre spade?

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     Perchè non sorge, dissi, Neron felo?36
     La terra, l’aria e ’l cielo
     Vendetta grida del suo sangue iusto.
     El latte37 io vedo esusto,
     E lacerato38 in mille parte il petto,
     Fuor de l’umil suo primo santo aspetto.39

Povra40 va con le membra41 discoperte,
     I capei42 sparsi e rotte le girlande;43
     Ape44 non trova, ma a le antique giande45
     Avidamente, lasso, si converte.
     Scorpio46 la punge e l’angue47 la perverte,
     E le locuste48 le radice49 afferra:

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     E così va per terra
     La coronata50 e le soe sante mani,51
     Biastemata da cani,52
     Che van truffando sabbati e kalende;53
     Altri non pono,54 et altri non intende.55

Piangete or quatro sei56 canute crine
     Quatro animali57 e sette tube sante;58
     Or piangi stabulario59 mio zelante;
     Piangete sanguigne aque60 pelegrine,
     O pietre61 vive, altissime e divine!
     Or pianga ogne pianeta62 et ogne stella,
     Se gionta è la novella
     Là su, dove è ciascun di voi felice.
     Ben credo, se dir lice,63

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     Che avete doglia assai di tanto guasto:
     Prostrato è il tempio64 e lo edificio casto.

Do poi Madona, dissi: Se ’l ve piace,
     Di pianger con voi l’alma si contenta.
     Qual forza ve ha così del regno spenta?
     Qual’arrogante rompe vostra pace?
     Rispose sospirando: Una fallace
     Superba meretrice,65 Babilona.
     Et io: Dhe, per Dio, Dona,
     Se romper66 67 se potria quelle grande ale!
     E lei: Lingua mortale
     Non pò,68 nè lice, non che mover l’arme.
     Tu, piangi e taci: e questo meglio parme.

Canzione, io non fo stima69
     Di scorpio ponto: non pigliar impresa,70
     Se non serai intesa.
     Forsi è meglio: sta’ pur contenta al quia,
     Do poi che fa mestier che così sia.



  1. Parla a la Chiesa vergene, perchè non fu mai in lei corrutta la fede.
  2. El tempo del fervore di Santi passati.
  3. Quando erano perseguitati li Santi, et allegramente andavano al martirio.
  4. Di predicatori passati.
  5. * L’autografo, anni.
  6. Con la Chiesia triunfante.
  7. Li Santi, pieni di virtute.
  8. Li iusti omini, fortissimi in tutte le tribulazioni.
  9. I dottori caritativi.
  10. Li contemplativi.
  11. Perchè non se trovano al tempo nostro.
  12. * L’autografo, stolle.
  13. Le vergine sante.
  14. Di santi chierici.
  15. Li santi vescovi mitrati del novo e vechio Testamento, co’ quai ventilavano tutto el mondo, vincendo li inimici.
  16. I doni del Spirito Santo, o li Profeti.
  17. Li continenti e casti.
  18. I predicatori intrepidi in guerra.
  19. Li dodice Apostoli, li quali predicorno la fede de la Trinità per le quatro parte del mondo alli omini carnali, che si dilettavano ne li cinque sentimenti del corpo.
  20. La contemplazione del novo e vecchio Testamento, o vero la potestà spirituale e temporale.
  21. El clero contemplativo.
  22. Lo imperio Cristianissimo.
  23. Li religiosi, che sono nel foco de le cose sante, e sono mancati di caritate, e denigrati fra le Scritture sante et ignite, e sono fatti tepidi.
  24. ** L’autografo, inchostro.
  25. La Chiesa.
  26. La Chiesa vera, cioè la congregazione di veri cristiani, li quali piangono sempre li peccati de li altri, e se dogliono de tanta ruina.
  27. Per vergogna di tanti peccati.
  28. Questo dice, perchè li buoni sono pochi e povri, e stanno secreti e piangono, perchè non possono nè parlare nè comparere.
  29. Ambizione delle dignitate ecclesiastice.
  30. Tra le delettazione carnale.
  31. Perchè non se crede che Dio ne faci vendetta.
  32. Infiniti gravi peccati, li quali si fanno in secreto.
  33. Omini pieni di contemplazione celeste e di conversazione angelica.
  34. Omini di viva fede.
  35. Un puro core.
  36. * L’autografo, fello.
  37. La predicazione del novo e vecchio Testamento, da pascere li imperfetti.
  38. Perchè hanno ogni cosa piena di filosofia e logica, e diverse opinione.
  39. Perchè li dottori novi sono divisi in mille diverse opinioni; perchè sono pieni di superbia oggi li predicatori e’ dottori della Chiesa.
  40. Di virtute.
  41. Perchè non se vergognano più de’ peccati etiam li clerici.
  42. Le cogitazione vage per le cose del mondo.
  43. Le virtute che tengono el core raccolto.
  44. Le dolceze di Cristo ne le Scritture.
  45. A poeti, retorici e filosofi.
  46. Li eretici oculti.
  47. El demonio.
  48. Li falsi fratelli, li quali mostrano di volare in alto e di essere cristiani, e pur stanno in terra.
  49. Non lassano crescere l’erbe, id est li buoni; anzi cercano di sviarli, o rodere la radice de la grazia: e questo fanno ancora a li proprii figlioli.
  50. La Chiesa.
  51. Le sante opere.
  52. Da li Infedeli, li quali dicono: s’el fusse vera la Fede Cristiana, non viveriano li cristiani a questo modo.
  53. Perchè le feste oggi sono più del diavolo che di Dio.
  54. Aiutarla.
  55. In che modo e in qual tempo Idio la debbia aiutare.
  56. Vintiquatro vegi scritti ne lo Apocalipsi, che significano li dodici Patriarchi e’ dodici Apostoli.
  57. Quatro Evangelisti.
  58. Tutti li santi predicatori.
  59. Paulo apostolo con tutti li sui simili ferventi.
  60. Li martiri.
  61. Tutti li Angeli del cielo, e tutti i Santi che sono ne lo edificio de la città celeste.
  62. Dimonstrino qualche segno di dolore.
  63. Questo dice, perchè non è nè può essere tristizia in Paradiso: ma qualche doloroso effetto fanno alcuna volta a provocare li omini a dolersi.
  64. Le mente sante sono prostrate ne li vizii, e pochi boni se trovano.
  65. Cioè la superbia, la lussuria e la avarizia.
  66. * L’autografo, rompere.
  67. Hoc est, rompere la potestà spirituale e temporale, che li cattivi non l’avesseno ne le mani.
  68. Di questo parlarne.
  69. Cioè, non mi curo che di me sia detto male, e che io sia punto.
  70. Cioè, non disputare, quasi volendoti defendere quanto è detto da li cechi che non sono vere queste cose, e che non verranno tribulazione; ma sta’ in pace.