Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/645

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[p. 110 modifica] se era possibile o probabile ch’io la rivedessi mai. Se io giudicava di no, me le poneva intorno a riguardarla, ascoltarla e simili cose, e la seguiva o cogli occhi o cogli orecchi quanto piú poteva, rivolgendo sempre fra me stesso e addentrandomi nell’animo e sviluppandomi alla mente questo pensiero: Ecco l’ultima volta, non lo vedrò mai piú o forse mai piú. E cosí la morte di qualcuno ch’io conoscessi, e non mi avesse mai interessato in vita, mi dava una certa pena, non tanto per lui, o perch’egli mi interessasse allora dopo morte, ma per questa considerazione ch’io ruminava profondamente: È partito per sempre — Per sempre? Sí: tutto è finito rispetto a lui; non lo vedrò mai piú; e nessuna cosa sua avrà piú niente di comune colla mia vita. E mi poneva a riandare, s’io poteva, l’ultima volta ch’io l’aveva o veduto, o ascoltato ec.; e mi doleva di non avere allora saputo che fosse l’ultima volta e [p. 111 modifica]di non