Lettere (Andreini)/Lettera XLIX

XLIX. Dell’Intelletto.

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Dell’Intelletto.


O
NON men falso nel cuore, che ne gli argomenti, pensate voi forse, che bench’io sia roza, e ’nesperta, habbia da esser per ciò tanto ignorante, ch’i’ non discerna il nero dal bianco? Io sò di non sapere, con tutto ciò, perche la verità risplende ancora nelle bocche de gl’ignoranti, m’ingegnerò pur di rispondervi. Voi dite che la volontà è libera, e che può voler quel ch’ella vuole, e seguitando vorreste farmi creder vera la vostra menzogna: ma io rispondendovi, dico, che secondo molti giuditiosi, non è la volontà libera; ma l’intelletto, il quale può veramente intender tutte le cose; ma essendo legato da questi sensi, non può intender più d’una cosa in un medesmo tempo; e se gli amanti sono sciolti da tutte le qualità humane, per antico privilegio d’Amore, e se molte cose (come dite) in lor si trovano, che ne gli

[p. 51v modifica]altri non sono, rispondo, che quello, che in niuno non si trova, non può esser men ne gli amanti. Amore non cerca altro, che unione, gli amanti non cercano altro, che trasformarsi nella cosa amata, hor qual unione, e qual trasformatione trovar potrassi, amando molte? oltre di ciò Amor è moto. Come può mai muoversi alcuno in diversi luoghi in un tempo medesimo, se non per accidente? se l’amante vive nell’amata, e sempre di lei pensa, e di lei parla, come si potrà far questo di più persone in un medesimo tempo? Tanto può alcuno amar più d’una in un tempo medesimo, quanto può alcuno in un medesimo tempo andar in duo luoghi diversi, o pur haver due anime medesime. Sicome non sarà mai, che alcuno in un medesimo tempo senta e dolore, e letitia, così non sarà mai, che alcuno ami più d’una in un tempo medesimo, niuno può esser più d’uno, dunque niuno può amar più d’una perfettamente, se però non distinguete, impercioche amore è nome equivoco, che significa varie cose, e diverse: ma venendo alla distintione, bisognerebbe ancora destinguer la bellezza, e dire. La bellezza è di due sorti di corpo, e d’animo. Chi ama la bellezza del corpo, e dell’animo è impossibile, che ami più d’una in un medesimo tempo: ma chi ama più la virtù, cioè l’animo, che ’l corpo può amar più d’una in un tempo medesimo: e se voi intendeste, così potrei quetarmi: ma sò ben io, che voi non amate se non quello, che piace à quel vostro senso del vedere; e per ciò non amate alcuna perfettamente; nè adducete à favor vostro l’essempio del Sole, [p. 52r modifica]e d’Amore, perche non v’ha alcuno tanto ignorante, che non conosca quanta, e quale sia differenza dalla cagione al cagionato. Il Fiume, che in molti rami è diviso, non può esser profondo, e la pianta, che abbonda di foglie, manca di frutti. Io per me vi confermo quel, che v’è stato detto, cioè di non voler non solamente più amarvi, ma di pentirmi d’havervi amato. Hor in mia vece eleggetene un’altra, e se non basta una, cento. In ogni modo farete come lo specchio, che riceve tutte le imagini, e non ne ritien’alcuna, overo farete come l’acqua, e come l’argento vivo, che l’una per correr sempre; e l’altro per istar in continuo moto, non possono ricever l’impressione d’alcuna forma. Seguite il vostro costume d’amar, mentre vedete, e d’haver per fede l’istessa infedeltà.