Grammatica italiana dell'uso moderno/Parte II/Capitolo XVI. Pronomi relativi ed interrogativi.

Parte II - Capitolo XVI. Pronomi relativi ed interrogativi.

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Parte II - Capitolo XV. Pronomi quantitativi puri. Parte II - Capitolo XVII. I numerali.
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CAPITOLO XVI

Pronomi relativi ed interrogativi.


§ 1. I pronomi relativi sono quelli che esprimono la relazione fra un nome o pronome espresso o sottinteso in una proposizione, ed un verbo contenuto in un’altra. P. es.: ío léggo í líbri, che tu mi hái regaláti; ío ascólto quánto tu díci. Servono dunque, al pari delle congiunzioni, a significare il legame logico fra due proposizioni.


§ 2. I pronomi relativi si dividono in relativi puri, relativi di qualità e relativi di quantità.

Relativi puri:

I. masc. e femm. masc. e femm.
sing. ché plur. ché
il ché = la qual còsa.
II.
sing. cúi plur. cúi.

Ché si adopera regolarmente senza preposizione, tanto come soggetto che come oggetto. Cúi si adopera solo come oggetto, e dopo le preposizioni: p: es. di cúi, da cúi, con cúi, ecc.: invece di a cúi si può dire cúi. — È raro oggi l’uso del ché relativo dopo preposizioni, p. es. di ché, a ché, con ché riferito quasi sempre a cosa, non a persona. [p. 137 modifica]

Modi errati: il di cúi, la di cúi, ecc. Si scriva: il cúi, la cúi, ecc.

Modo antiquato: chènte.

Modo composto: checché = qualúnque còsa che.

Invece di di cúi, dei quáli, delle quáli può usarsi l’avverbio ónde riferito, per lo più, a cosa.


§ 3. Relativi di qualità:

masc. e femm.
sing. quále
plur. quáli.

Quando ha senso unicamente relativo = ché, assume l’articolo determinato:

masc.                      femm.
sing. il quále la quále
plur. i quáli le quáli
la qual còsa.

Forma composta: qual-únque, sempre aggettivo.


§ 4. Relativi di quantità:

masc.                      femm.
sing. quánto quánta
plur. quánti quánte.

La forma composta quant-únque oggi si usa solo come avverbio. Gli antichi l’adopravano anche come pronome: quantúnque vòlte, méco pensándo, riguárdo, ecc.

Quánto si usa anche in senso astratto.


§ 5. Ha una natura tutta speciale il pronome relativo personale chi, equivalente a colúi ché od alcúno che: p. es. chi non fa, non fálla; chi tròppo vuòle, niènte ha; non ti fidáre di chi hai offéso.

Forma composta: chi-únque, sempre sostantivo. [p. 138 modifica]


§ 6. I pronomi relativi hanno ciascuno un corrispondente dimostrativo, e i due pronomi, considerati nella loro reciproca dipendenza, si chiamano correlativi: p. es.:

colúi, quéllo, úno, ecc. ché, il quále
tále quále
tánto quánto.

Chi, come abbiamo veduto, equivalendo a colúi ché, racchiude in sè stesso il dimostrativo corrispondente.

Due relativi in corrispondenza fra loro prendono talora il senso di pronomi indeterminati:

quále quále
chi chi

equivalenti ad alcúno, alcúno.


§ 7. I pronomi relativi semplici (usati senza articolo) possono anche esprimere un dubbio od un’interrogazione; ed allora pigliano il nome di pronomi interrogativi:

I. Ché? Ché còsa? Famigliarmente, sottintendendo ché, si dice anche: còsa? p. es. gli dimandò ché, ché còsa, còsa volésse.
II. Quale? p. es. qual è?non sò quále délle dúe còse ío preferísca. In senso aggettivo davanti ad un nome si usa più spesso ché: ché uòmo è? non sò ché spropòsiti si dicésse.
III. Quánto? p. es. quánto còsta? quánti danári avésti?
IV. Chi? prende il senso di ché, ma si riferisce soltanto a persona. P. es. Chi è costúi? non sò chi sía. Di chi è? a chi? da chi? ecc. Può costruirsi tanto col plurale che col singolare: nón sapéa chi fóssero. Chi són éssi?