Gli sposi promessi/Appendici/E

Appendici - Appendice E (Al cap. IV, tomo I)

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E1

Pescarenico è una terricciola posta su una riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, pochi passi al di sotto del ponte: un mucchietto di case abitate per lo più da pescatori, e parate al di fuori di tramagli e di reti tese ad asciugare: in faccia [p. 805 modifica]all’entrata della terra, dalla parte dei monti, e separato dalla via che conduce da Lecco a Bergamo, era il convento dei cappuccini. Il sole, appena spuntato dal monte, saliva lentamente nel vasto sereno, e la sua luce dalle sommità dei monti opposti scendeva, come spiegandosi rapidamente giù per le chine, e nella valle, quando il Padre Cristoforo uscì del convento, avviandosi alla casetta dov’era stato domandato. Un venticello d’autunno, spiccando dai rami ondeggianti le foglie appassite del gelso, le portava a cadere a qualche passo dall’albero. Dove la siepe o il muricciolo non impediva la vista del passeggiero, si scorgevano a dritta e a sinistra splendere nei campi i filari delle viti per le foglie colorate di mille rossi diversi, e le aiuole lavorate di fresco spiccar nereggianti di mezzo al terreno. L’aspetto della terra era lieto, ma ogni figura d’uomo che apparisse portava dipinta la scontentezza e la sollecitudine. Ad ogni tratto s’incontravano mendichi laceri e macilenti, o invecchiati nel mestiere, o che la necessità induceva per le prime volte a tender la mano. Passavano cheti accanto al Padre Cristoforo, e benché non potessero sperar nulla da lui, giacché capuccino non toccava mai moneta, pure gli facevano un inchino di ringraziamento in riconoscenza della elemosina che avevano ricevuta; o che andavano a cercare al convento. Sull’aspetto dei lavoratori sparsi pei campi appariva un abbattimento diverso e ancor più compassionevole.

Note

  1. Dalla colonna sinistra, come le due precedenti. Si veda a pagina 63, Cap. IV.