CCXV. Di un vescovo spagnolo che mangiò le pernici per pesci

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Poggio Bracciolini - Facezie di Poggio Fiorentino (1438-1452)
Traduzione dal latino di Anonimo (1884)
CCXV. Di un vescovo spagnolo che mangiò le pernici per pesci
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CCXV

Di un vescovo spagnuolo che mangiò

le pernici per pesci.


Un vescovo spagnuolo che viaggiava in venerdì, discese ad un albergo, mandò il servo a comprargli de’ pesci, e questi, non ne avendo trovati, gli comprò due pernici. Il vescovo gli comandò di cuocerle e di servirgliele a mensa. Meravigliato il servo, che le aveva comprate per la domenica, ricordò al vescovo, mentre stava per [p. 137 modifica] mangiarle, che in quel giorno le carni sono proibite. E il vescovo a lui: “Le mangio come se fossero pesci.” E poichè il servo rimase molto meravigliato di quella risposta: “Non sai tu, gli disse, che io sono prete? Quale ti par cosa maggiore, mutare il pane nel corpo di Cristo, o le pernici in pesci?” E fatto il segno della croce, e ordinato che esse si mutassero in pesci, come se pesci fossero, le mangiò.