Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro primo/25

Libro primo - Capitolo 25

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I Cerchi si afforzano in Pistoia. Parte nera e Parte bianca de’ Cancellieri. Capitaneria di Cantino Cavalcanti. Condizioni della cittadinanza pistoiese. Capitaneria di Andrea Gherardini. Cacciata de’ Neri (... - estate del 1301).

I Cerchi procuravano avere i Pistolesi dalla loro parte; i quali aveano data giuridizione a’ Fiorentini vi mandassono podestà e capitano. E essendovi mandato Cantino di messer Amadore Cavalcanti per capitano, uomo poco leale, ruppe una legge aveano i Pistolesi, che era che i loro Anziani si eleggessono per amendue le parti loro, cioè Neri e Bianchi. Queste due parti, Neri e Bianchi, naquono d’una famiglia che si chiamano Cancellieri, che si diviÝse: per che alcuni più congiunti si chiamorono Bianchi, e gli altri Neri; e così fu divisa tutta la città: e così eleggeano gli Anziani.

Questo Cantino ruppe la loro legge, e fece chiamare tutti gli Anziani di parte bianca. Il quale, essendone ripreso, dicea per sua scusa averlo di comandamento da’ Signori di Firenze. E non dicea la verità.

I Pistolesi, malcontenti, viveano in gran tribulazioni, ingiuriandosi e uccidendosi l’uno l’altro; e da’ rettori erano spesso condannati e male trattati, a diritto e a torto; fu loro tratti di mano molti danari. Però che naturalmente i Pistolesi sono uomini discordevoli, crudeli e salvatichi. Messer Ugo Tornaquinci, podestà, di simili condannagioni ne trasse fiorini IIIm; e così molti altri cittadini fiorentini, furono là rettori.

Giano della Bella era stato là capitano: il quale lealmente li resse; ma crudele fu, perché arse a loro case di fuori, dove riteneano sbanditi, e non ubidiano.

In Pistoia era uno pericoloso cavaliere della parte de’ Cancellieri neri, che avea nome messer Simone da Pantano, uomo di meza statura, magro e bruno, spiatato e crudele, rubatore e fattore d’ogni male; e era con la parte di messer Corso Donati: e con la parte adversa era uno altro chiamato messer Schiatta Amati, uomo più vile che savio, e meno crudele; il quale era parente de’ Cerchi bianchi.

In questo tempo i Fiorentini mandorono per capitano a Pistoia Andrea Gherardini, il quale fu fatto cavaliere. E in quel tempo li fu mostro come i Lucchesi veniano a Pistoia per pigliare la terra. Onde il detto messer Andrea confinò molti cittadini: i quali, per suo comandamento, non si vollono partire, anzi s’afforzorono, e cercorono di difendersi, credendo avere soccorso; e il detto messer Simone invitò più suoi amici e fanti forestieri. Il podestà assegnò loro termine a partire, e non ubidirono: onde sdegnò; e punigli con l’arme e col fuoco, avendo aiuto da Firenze, e i loro seguaci fece ribelli. Alcuni dissono, il detto messer Andrea n’avea avuti fiorini IIIIm, e alcuni dissono gli furono dati dal Comune di Firenze, per rispetto della nimicizia ne avea acquistata.