Vita (Alfieri, 1804)/Epoca III.

Epoca III. Giovinezza

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[p. 101 modifica]e che indicava un certo carattere. Bisognò in 1766. somma ch’io mi piegassi moltissimo. Ma grazie alla mia buona sorte questo non mi tolse poi di rialzarmi in appresso interissimo.

E qui darò fine a questa Seconda Parte: nella quale m’avvedo benissimo che avendovi io intromesso con più minutezza cose forse anco più insipide che nella Prima, consiglierò anche il Lettore di non arrestarvisi molto, o anche di saltarla a piè pari; poichè, a tutto ristringere in due parole, questi otto anni della mia adolescenza altro non sono che infermità, ed ozio, ed ignoranza.




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EPOCA TERZA.

GIOVINEZZA.

ABBRACCIA CIRCA DIECI ANNI DI VIAGGI, E DI DISSOLUTEZZE

CAPITOLO PRIMO.

Primo Viaggio. Milano, Firenze, Roma.



1766. La mattina del di quattro Ottobre 1766, con mio indicibile trasporto, dopo aver tutta notte farneticato in pazzi pensieri senza mai chiuder occhio, partii per quel tanto sospirato viaggio. Eramo una Carrozzata dei quattro padroni, ch’io individuai, un Calesse con due servitori, du’ altri a cassetta della nostra carrozza, ed U mio Cameriere a cavallo da Corriere. Ma questi non era già quel vecchiotto datomi a guisa di Ajo tre anni prima, che quello lo lasciai a Torino. Era questo mio nuovo Cameriere, un Francesco Elia, stato già quasi vent’auoi col