Ville e Castelli d'Italia/Il Villino Vonwiller
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il villino vonwiller dal castello.
Villino Vonwiller
(MILANO - Via Antonio Beretta, 8)
a trent’anni a questa parte, Milano è andata prendendo proporzioni gigantesche. L’allargamento di cinta, lo sventramento interno l’hanno rifiorita come per incanto di nuove vie, piazze e giardini da capitale. L’odierno piano regolatore, mettendo un freno all’insaziabile speculazione edilizia, ha permesso realizzare il generale desiderio di veder sorgere dei gruppi o quartieri di villini destinati ad abitazione signorile. La costruzione del nuovo Parco di Piazza d’Armi occupando parecchie aree in votis, l’applicazione dell’originario concetto venne in seguito limitato agli edifizi della nuova via XX settembre: esso ebbe però un richiamo ai lati, dalla fronte del Castello sforzesco verso la campagna, colla palazzina Marsaglia da una parte e dall’altra col villino Vonwiller, dell’architetto Cairati, che qui presentiamo. Si direbbe quasi che l’idea di destinare tali località ad edifici di così speciale carattere, sia stata suggerita dall’opportunità di creare un passaggio graduale tra il parco e i mastodontici fabbricati di speculazione che terminano l’emiciclo prospicente il risorto Castello. Su essi, anche dal punto di vista della grandiosità, il villino Vonwiller ha buon gioco, nonostante le sue dimensioni necessariamente limitate e il temibile confronto colle linee solenni del colosso medievale.
Dalla veduta esterna che pubblichiamo è dato ad ognuno rilevare come il Cairati, in questo lavoro, abbia saputo felicemente adattare gli elementi architettonici di uno dei migliori periodi della nostra arte a una costruzione affatto moderna, superando il pericolo di cadere nel meschino e schivando le banalità, tanto facili in simili casi. Degne di rimarco, specialmente, alcune delle decorazioni policrome assai ben ideate ed eseguite, e l’efficace semplicità della massa e della decorazione della vicina porteria: — ma è davanti alla difficoltà creata dallo studio della distribuzione e della decorazione interna, che il valore dell’artista si rivela maggiormente.scalone.Troppo arduo ed estraneo al nostro cómpito sarebbe imprendere un minuto esame sull’andamento degli svariati locali che costituiscono questo “home„ veramente degno di una famiglia signorile, o tentare di mettere in evidenza i pregi singolari dei differenti ambienti, le proporzioni loro, le loro ornamentazioni, le opere di finimento curate con tanto amore dovunque, dall’originale e comoda anticamera all’ultimo rustico bugigattolo di servizio. Qualche saggio fotografico varrà, meglio d’ogni nostra parola, ad abbozzarne al lettore una piccola, ma fedele idea.
Il Villino Vonwiller confina per tre lati colla via Antonio Beretta, colla piazza Castello e colla via Gadio, che lo divide dal nuovo Parco, e pel quarto lato colle proprietà Magni e Fracastoro, dalle quali è separato da una cancellata in ferro. L’ingresso principale è dalla via Beretta; il secondario dal cancello verso la via Gadio.
giardino d’inverno. Iniziati gli studi del progetto verso la metà ottobre 1891, si diede mano agli scavi per la fondazione alla fine del febbraio 1892 ed il 2 maggio susseguente fu collocata la prima pietra della fabbrica, che alla metà di novembre era coperta dal tetto. Nell’ottobre 1893 i proprietari poterono prendervi alloggio, mentre continuavano le opere di finimento e decorazione, completate nel marzo 1895. Assistente all’ingegnere fu il capomastro Consonni, e i lavori furono dati in economia ai capomastri Annoni e figlio, che li compirono in breve soddisfacentemente. Alla ditta Brambilla venne affidata la costruzione dell’armatura dei tetti, eseguiti con legami sceltissimi e con molta cura — alcuni pavimenti in legno li fornì la Società Udinese per la fabbricazione dei parquets; quelli ricchissimi del salotto e della sala sono dell’ebanista Filippo Cassina, che eseguì anche gli zoccoli e le porte delle due sale principali; mentre erano commessi i lavori della biblioteca e della sala da pranzo a Filippo Villa — i mobili principali vennero eseguiti con diligente esattezza dai Fratelli Annoni — i capitelli dei pilastri in ceppo gentile ed il camino della Biblioteca in botticino furono scolpiti da Pietro Benaglio, esecutore d’altri lavori in istucco per lo scalone e molti soffitti, fra cui notevoli per finezza d’esecuzione quelli delle due sale principali — gli sgrafitti esterni che decorano i rustici e tutte le pitture decorative son buoni a fresco ideati ed eseguiti del pittore Spreafico di Galbiate — e cento altri ottimi nomi di ditte e d’artefici nostrani concorsero col loro valido intervento al completo assetto del Villino Vonwiller, il quale oggi, così com’è, può vantarsi a ben forte ragione peregrina perla nella vertiginosa fioritura edilizia della nuova Milano.