Vigilavano le stelle

Sergio Corazzini

XX secolo Letteratura «Vigilavano le stelle» Intestazione 14 dicembre 2011 75% Da definire

 
Un telegramma narrava, giorni or sono, che in un antico convento de la Sicilia, credo, ignoti ladri, avevano assassinate le ultime tre suore che in esso vivevano, perché avevano loro opposto resistenza.

Vigilavano le stelle
le tre vecchie sorelle
morte, ne le tre celle.

Erano chiuse le porte,
e dietro la porta c'era
una piccola bara nera
un odore antico d'incenso
e tutte le povere cose
e forse ancora le rose
dell'ultima primavera.

La Morte veniva leggiera,
soave, chiudeva le stanche
pupille, veniva ogni sera
quasi, e trovava le mute
sorelle sopravvissute
raccolte, più vecchie, più bianche,
intorno alla piccola bara
dell'ultima morta a pregare, così
passa e ripassa il crudele
spegnitoio su le candele
cristiane de l'altare.

Ma la Morte aveva fretta.
Non erano chiuse le porte
di tutte le celle? Non c'era
un grande silenzio nell'aria?
Nella cappella solitaria
perché non veniva accesa
la piccola lampa sospesa
davanti all'Agnello confitto
in croce? - la Morte si chiese -
come non se ne vedeva,
nel buio che cresceva,
l'enorme cuore trafitto?

Le tre suore dimenticate,
erano molto malate?
Stavano in agonia:
ecco perché nella via
non si udiva quella sera
la nota soave preghiera,
ecco perchè nella chiesa
la lampada non era accesa.

Ma la Morte comprese e accorse.
E vide distese sul letto
con un coltello nel petto
le tre suore agonizzanti
e vide le celle diserte,
tutti i vetri infranti
tutte le porte aperte;
e nell'ombra vide, forse
le vecchie monache morte
di consunzione
uscir da le bare corrose
e fare corone
e fare ghirlande di rose
al lume de le stelle
per le tre sorelle
distese sul letto
con un coltello nel petto.